Milan, così non va. Per raggiungere l’Europa serve un cambio di marcia

Filippo Inzaghi (Getty Images)
Filippo Inzaghi (Getty Images)

Il Milan a Cesena incappa nel secondo pareggio consecutivo dopo quello di Empoli. Altri punti buttati via da parte della squadra di Filippo Inzaghi che, dopo un buon primo tempo, non è stata in grado di stendere gli avversari e, anzi, ha subito rischiando pure di perdere.

 

Nei primi 45 minuti di partita i rossoneri avevano sviluppato delle buone trame di gioco ed il Cesena si era fatto vivo dalle parti di Abbiati solo per due volte. Purtroppo nella prima occasione il portiere milanista ha commesso un grave errore favorendo il gol di Succi, pareggiato poco dopo da Rami. Il francese è tornato titolare dopo la partita contro la Juventus ed ha dimostrato di essere sicuramente più affidabile di Bonera. Ci ha dovuto pensare lui, un difensore, a segnare perché l’attacco ieri non ha funzionato come nelle scorse partite. Troppo fumosi ed evanescenti rispetto alle precedenti partite.  Però comunque c’era la sensazione che da un momento all’altro si potesse segnare.

 

Nella ripresa ci si attendeva un gioco sulla falsa riga di quello del primo tempo, ma la squadra è calata ed il Cesena ha preso sempre più campo arrivando ad essere diverse volte pericoloso e a rischiare persino di fare i 3 punti, in particolar modo dopo l’espulsione di Zapata che ha costretto Inzaghi a inserire Alex invece di El Shaarawy. La partita è stata dunque in mano ai ragazzi di Bisoli da lì in poi.

 

Qualcuno si appella agli errori arbitrali, ma non è giusto giustificare così questo deludente pareggio. Il Milan doveva vincere contro il neopromosso Cesena, non ci sono scuse. La partita di Empoli doveva essere una lezione appresa da parte di tutti, invece si continuano a sbagliare alcune cose. Sicuramente Inzaghi ha bisogno di tempo, ma si sa che una piazza come quella rossonera spesso è impaziente perché abituata in passato a vincere molto e subito. I tempi sono cambiati per volere di Silvio Berlusconi, reale colpevole del ridimensionamento delle ambizioni del club che ufficialmente punta al terzo posto per andare in Champions League, ma che più verosimilmente dovrà accontentarsi dell’Europa League. Ma serve fare un cambio di marcia, un salto di qualità, al più presto. Già a San Siro contro il Chievo è lecito aspettarsi di vincere e, possibilmente, di convincere.

 

 

Matteo Bellan

 

Impostazioni privacy