Shevchenko: “Il Milan tornerà al top. Torres può dare di più. Euroderby 2003 il più bello”

Adriy Shevchenko (Getty Images)
Adriy Shevchenko (Getty Images)

Il derby si avvicina inesorabile e Andriy Shevchenko è uno che di sfide Milan-Inter ne ha giocate segnando anche molti gol (record di 14 gol come Giuseppe Meazza). L’ex fuoriclasse ucraino è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per spiegare come si vincono partite così: «Bisogna essere concreti e capaci di tenere a bada i propri nervi per regalare emozioni a chi guarda. Io ho sempre cercato di fare così e adoravo la pressione dei derby. Se non sei capace di sopportarla non puoi giocare in una grande squadra».

 

Forse questo Milan e questa Inter non sono più grandi squadre.
«Ha presente il tracciato di un elettrocardiogramma? Su e giù, il battito del cuore è così, la vita è così, anche quella dei club di calcio. Milan e Inter torneranno al top, ma devono cominciare da questo derby, che vale molto più di tre punti. Vale la svolta, per tutti e due».

 
Quelli che viveva lei valevano magari la Champions.
«Decisamente il mio ricordo più bello. Due pareggi, e via in finale, ma con quanta tensione. È stata una settimana pazzesca, era come prima di una battaglia, si percepiva la tensione. C’era silenzio assoluto sul pullman mentre andavamo allo stadio. E a Milanello si sarebbe sentita cadere una foglia».

 
Ricorda il gol?
«Ovviamente. Ne ho fatti di più belli, ma quello è stato il più pesante: passaggio di Seedorf in area, davanti a me c’era Cordoba, sono riuscito a girargli intorno e a tirare. C’era stata anche una trattenuta: se non fossi riuscito a tirare forse sarebbe stato rigore, ma è stato meglio così».

 
Un ricordo brutto di qualche derby ce l’avrà….
«Non ne ho. Adoravo i derby, gliel’ho detto, sono orgoglioso di averne giocati tanti e di aver fatto vivere dei bei momenti ai tifosi del Milan».

 
Tifosi che ora devono accontentarsi di un’altra dimensione.
«Non sarà sempre così. Le grandi squadre sono fatte da grandi giocatori e da grandi uomini, poi i tempi cambiano, ma si può sempre tornare in alto».

 
Che cosa si aspetta da questo derby?
«Uno scatto del Milan. Juve e Roma sono più forti, indiscutibilmente, però si può puntare al terzo posto, anche se il Napoli corre e anche l’Inter può rimettersi in pista».

 
Mancini è un vantaggio per l’Inter?
«Di sicuro lo è. È un allenatore importante, abituato alle grandi sfide, ne ha vissute tante sia da giocatore che da tecnico. E il cambio di allenatore crea un’atmosfera nuova. Non è un luogo comune, succede davvero».

 
Inzaghi sulla panchina di un derby: come lo vede?
«Entusiasta e agitato, sempre in movimento, come era da giocatore. Non ha l’esperienza di Mancini ma ha grinta e freschezza».

 
Possibile uomo chiave per il Milan?
«Da Torres mi aspetto di più e so che può dare di più. L’ho incrociato da avversario in Inghilterra; grande attaccante».

 
Ma dai gol di Liverpool è passato tanto tempo…
«Conta poco. Io credo che Torres abbia ancora molto da dare, la sua storia non è finita. E poi il Milan ha altri buoni attaccanti: Menez è bravo, El Shaarawy un giovane di qualità».

 
Shevchenko, vedremo luci a San Siro anche con il Milan settimo e l’Inter nona?
«Ci sono sempre luci a San Siro. Per me è lo stadio più bello del mondo».

 

Redazione MilanLive.it

 

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