Milan, Abate: “Sto recuperando la condizione. Europa? Un obbligo”

Ignazio Abate (Getty Images)
Ignazio Abate (Getty Images)

 

14 presenze in Serie A in questa stagione, sei assist. Ignazio Abate è una delle poche note positive della stagione del Milan. Anche intorno a lui però ci sono (e ci sono state) delle nubi. Molti (troppi) problemi fisici quest’anno ne hanno minato la disponibilità, e quel contratto in scadenza continua a preoccupare.
Intervistato da Milan Channel il terzino ha analizzato tutti gli argomenti più caldi di casa rossonera: “E’ stata un’annata sfortunata per me, perché son partito bene con tante aspettative sia personalmente che a livello di squadra e poi mi son dovuto fermare per il problema al tendine e poi ho avuto un problema muscolare. Vedere la squadra che non riusciva a ottenere risultati importanti e tutti gli infortunati che abbiamo avuto, ti dà una rabbia dentro che pochi conoscono. Bisogna stare attenti a non cadere nelle ricadute. Ora sto meglio, è normale che ho la necessità di ritrovare la forma migliore. Si deve recuperare giocando. E’ una settimana che mi alleno con la squadra e spero di potere dare presto un contributo importante”.

 

Poi un parere sulla stagione della squadra, che secondo lui potrebbe ancora regalare una gioia europea: “Non è stata esaltante. Quest’anno contro le grandi ci siamo stati sia fisicamente che con la testa e abbiamo fatto risultati sia contro il Napoli che contro la Roma. Abbiamo l’obbligo di andare in Europa, già a partire da lunedì. Sarà difficilissimo, ma guai pensare che non riusciremo a ottenere i 3 punti.”

 

Sul capitolo Nazionale e su come la squadra rossonera può uscire dalla crisi si è così espresso: “Io credo che la Nazionale passerà attraverso al lavoro quotidiano con il Milan. Sono sereno e l’obiettivo è cercare di ricompattare tutto l’ambiente. Siamo vicinissimi al nostro allenatore perché ci ha sempre sostenuto. Lavoreremo ancora di più durante tutta la settimana.”

 

Tra i suoi mentori al Milan non può mancare Alessandro Nesta: “E’ la persona a cui mi sono più legato da quando sono al Milan. Nell’occasione del mio esordio, contro la Samp, mi ha tranquillizzato in panchina e poi feci un buon debutto. E’ rimasto un gran rapporto d’amicizia con lui. Mi ha insegnato tanto nel campo e nella vita. Forse è grazie a lui che sono arrivati questi livelli, perchè ho imparato tanto anche dal vederlo allenarsi e mi ha bastonato quando mi doveva bastonare. Eravamo sempre insieme a Milanello, sia durante l’allenamento che dopo.”

 

Su Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo: “Rino è stato l’esempio che ho sempre avuto, fin da bambino. E’ arrivato al Milan e ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Era una bestia fisicamente e aveva una grande rabbia agonistica. Io ho cercato di prenderlo come esempio. Piano piano sono arrivato anche io dove volevo arrivare. Andrea, invece, è la classe dentro e fuori dal campo. Un genio che semplifica ogni giocata al proprio compagno”.

 

Molto interessante anche il retroscena su Alessandro Costacurta, che la dice lunga su come siano importanti in squadra giocatori di grande calibro internazionale: “Quando arrivai al Milan, Galliani si presentò con Billy e mi disse: ‘Se vuoi diventare calciatore, devi seguire quello che ti dice lui’. E’ stato una guida, un senatore, un carisma che pochissimi hanno. Oggi, ad esempio, quando lo incontro, provo imbarazzo”.

 

Un pensiero anche sull’arrivo di Ricky Kakà al Milan nella stagione successiva al trionfo in Champions League contro la Juventus a Manchester: “Quando arrivò e c’era Rui Costa, nessuno si aspettava che potesse esplodere così velocemente. Invece, già dai primi allenamenti ha dimostrato di avere una classe e una personalità fuori dal comune. Non a caso ha fatto una carriera che solo i grandissimi possono fare. E’ stato un onore giocare con lui”.

 

Abate ha anche commentato il gol di Thiago Silva che ha consentito al Psg di eliminare il Chelsea in Champions League nella giornata di ieri: “Sono contentissimo per lui. E’ un campione assoluto e come persona se lo merita perché è un grande professionista ed è attaccatissimo al suo lavoro. Ieri ha tenuto in piedi la difesa da solo fino alla fine. Sono passati meritatamente e mi dispiace per Zlatan perché non era un fallo da rosso e so quanto ci tiene”.

 

Un commento anche sull’arrivo nell’estate del 2010 di Zlatan Ibrahimovic: “Dopo un pre-campionato bruttissimo, avevamo appreso della notizia che aveva firmato Ibra, e scattò nella nostra testa qualcosa di importante. Da lì in poi abbiamo iniziato a credere che avremmo potuto vincere lo Scudetto. E’ un mostro, lui cambia la faccia di qualsiasi squadre in cui gioca. In pochissimi però conoscono la bontà di questo ragazzo che è umile e dà il cuore per il gruppo. Ho avuto la fortuna di legarmi a lui e di creare una bella amicizia che va avanti tutt’ora. E’ una persona molto esigente e non accetta cali di tensione neanche durante l’allenamento, mi ha aiutato a trovare una grande continuità”.

 

Parole di elogio anche per mister Massimiliano Allegri: “Il Mister mi ha dato tanto, è stata forse la mia consacrazione con lui. Mi ricordo che i primi mesi non giocavo e lui mi teneva tutti i giorni a fine allenamento mi mettevo a provare e riprovare i movimenti della fase difensiva. Ho avuto la fortuna di sfruttare la mia occasione e da lì si è creato un sentimento forte di rispetto e gratitudine nei suoi confronti. C’è molta stima reciproca e gli auguro ogni bene”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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