Mercato News Milan Petagna- A luglio puntavano tutti su Petagna. L’infortunio di Pazzini, la scarsa disponibilità economica e le doti tecniche del ragazzo avevano fatto sbilanciare anche Adriano Galliani che scommetteva sul giovane per sostituire “Il Pazzo”. Gli arrivi di Matri e Kakà hanno però tolto spazio al giovane che ha così deciso di andare a giocare nella Sampdoria. Giuseppe Riso, agente sia di Andrea che di Bryan Cristante, intervistato da SpazioMilan.it, ha parlato di tutto questo.
Nessuna delusione per un Milan che ha deciso momentaneamente di privarsene?
“Al contrario, è contento di poter trovare spazio in una squadra di Serie A competitiva. Accettare l’offerta della Sampdoria è stata una scelta coraggiosa ed esclusivamente sua. Il Milan ha in mente un percorso strategico e continuerà a seguirlo da vicino con attenzione”.
Perché la Sampdoria sì e non Genoa o Roma?
Questa nuova avventura quanto potrà migliorarlo?
“Tantissimo perché è un attaccante unico se consideriamo il fisico paragonato all’età, ce ne sono pochi di simili negli altri campionati. Non credo ci siano stati altri movimenti di ’95 in Italia, forse nemmeno in Europa. In rossonero non aveva garanzie di giocare, a Genova di più: c’è tutto per fare bene”.
Nel pre-campionato Allegri lo ha “istruito” minuziosamente, si era creato un bel rapporto…
Un anno per “farsi le ossa” e poi il ritorno alla base?
“Non è sicuro e nel calcio non si sa mai, difficile fare delle previsioni su quando rientrerà al Milan. Ma dipende tutto da cosa farà nella sua nuova squadra, non mettiamogli pressione e osserviamolo con interesse”.
“Bryan ha un ruolo diverso, ha grande personalità ed è pronto a mettersi in discussione. Ci sono state tante offerte, ma Galliani ed Allegri non hanno voluto sentirne parlare, confermandolo a prescindere. E’ un gesto significativo. E’ vero che non può ancora essere un titolare, ma quando si è appena maggiorenni è normale essere dosati con scrupolo. La sua è una maturazione diversa, fermo restando che l’obiettivo non è quello di entrare in campo ma di rimanerci”.