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Milan, Brocchi: “Non sono un mago. Balotelli? Ha fatto una promessa”

Cristian Brocchi (Foto acmilan.com)

Prima conferenza stampa pre-gara per Cristian Brocchi da allenatore del Milan. Il neo allenatore rossonero, che ha sostituito Sinisa Mihajlovic a inizio settimana, sta lavorando in questi giorni per preparare al meglio la delicata sfida di domani sera contro la Sampdoria, valida per il posticipo della 33esima giornata di Serie A.

Brocchi, che è stato presentato alla stampa martedì pomeriggio, ha iniziato la conferenza stampa omaggiando il Giappone: ““Esprimo il mio cordoglio nei confronti del popolo giapponese, avendo anche connazionali giapponesi in rosa e nel mio staff mi sembrava giusto fare questo prima di iniziare la conferenza”.

SAMPDORIA. Brocchi parla poi della Sampdoria, squadra molto ostica: “La Sampdoria ce l’ho presente, ne ho parlato anche se non siamo ancora entrati nello specifico. In ritiro parleremo più precisamente. Nelle esercitazioni proposte e in quello che abbiamo provato in campo un occhio all’avversario e a quello che fa sul campo è stato dato. C’è una scossa con il cambio di allenatore”.

PRIMO APPROCCIO. Il nuovo tecnico rossonero racconta il primo impatto con i calciatori: “E’ normale che nei primi giorni da parte di alcuni ci fosse un po’ di tristezza. Io per primo ero legato a lui perchè ha avuto un rapporto fantastico con me. Grande rispetto quindi per questa situazione iniziale. Poi ho visto giocatori con voglia di ascoltarmi, di lavorare e attenti, ho visto voglia di fare qualcosa di buono”.

DIALOGO. Per Brocchi sarà importante entrare nella testa dei suoi ragazzi per ottenere il massimo in queste poche partite: “Parlare con degli uomini piuttosto che con dei ragazzi, uomini che hanno già un passato, è più difficile. Anche un giocatore adulto ha bisogno di certezze, ha bisogno di sapere. Questa per me è una cosa importantissima, ho parlato con quasi tutti anche a livello singolo. Partendo da questo credo si possano gettare le basi per un lavoro che non sarà semplice, ma bello ed entusiasmante”.

MOSSE TATTICHE. Il Milan, nel corso di questo campionato, non ha mai espresso un gioco armonioso. Brocchi non può farlo in così pochi giorni: “Se io pensassi che domani il Milan dovesse scendere in campo giocando il calcio che ho in mente sarei presuntuoso. Non esistono maghi che in pochi giorni possono stravolgere le idee di una squadra che ha lavorato con altri allenatori e altre modalità. Domani voglio vedere un 5% di avvicinamento a quello che voglio vedere in campo e che ho chiesto in settimana”. Questo è quello che si augura di vedere l’ex allenatore della Primavera rossonera: “Voglio che le cose più semplici che ho chiesto di fare vengano fatte. Spero mi diano tutti dei segnali che si stanno giocando qualcosa di importante. Ogni giocatore non deve pensare all’io, ma a noi. Domani la cosa più importante sarà pensare al Milan. Chi scenderà in campo per 90 minuti o per 5 voglio che dimostri che indossare la maglia del Milan è di vitale importanza.”

TREQUARTISTA. Il maggior candidato per il ruolo di trequartista è sicuramente Giacomo Bonaventura: “E’ una possibilità il fatto che Bonaventura posa giocare da trequartista. Ha le caratteristiche per farlo e nel momento in cui la squadra riuscirà a interiorizzare i concetti con i quali io voglio giocare in quella posizione potrà trovarsi un trequartista o anche una mezz’ala. E’ un percorso che ho fatto anche con altri giocatori nel corso del mio percorso. In questi giorni ho provato alcune situazioni, ma io ho bisogno da allenatore di conoscere i singoli giocatori. Ho fatto esperimenti e prove”.

TITOLARI. In questi giorni, il tecnico ha provato in allenamento la possibile squadra titolare domani: “Nel mio modo di vedere le cose è normale che durante la settimana ci sia una squadra di potenziali titolari e non, ma la cosa bella è che i giocatori della squadra potenzialmente non titolare mi diano delle certezze in più nel caso volessi mettere loro in campo. Ho avuto delle risposte importanti da chi era nella formazione non titolare”.

NIENTE STRAVOLGIMENTI. Brocchi vuole cambiare qualcosa, a partire dal modulo. Ma non è il caso di rivoluzionare: “Non ho intenzione di stravolgere niente. I giocatori hanno delle certezze, ma non devono avere la sicurezza di niente. Per me è più importante il gruppo e quello che dai alla causa piuttosto che il singolo giocatore. E’ troppo importante parlare di cosa fare in campo e della partita. Poi le cose della società saranno pensate dalla società che cercerà di fare il bene e il meglio del Milan”.

ATTEGGIAMENTO. L’allenatore ha ribadito più volte quelle che sono le sue richieste alla squadra: “Quello che chiederò alla squadra è di andare in avanti e aggredire e occupare lo spazio in avanti, perché è più semplice piuttosto che correre 40 metri indietro. La mia volontà è che gli attaccanti riescano a ritagliarsi gli spazi utili per andare alla conclusione e occupare l’area e che non vengano troppo fuori a giocare palla. Chiederò a loro un’interpretazione della gara di un certo tipo. Non si può pretendere nel calcio moderno di giocare con attaccanti che non aiutano. Ci dev’essere la voglia di sacrificarsi per la squadra”.

FORZA MENTALE. Brocchi ha lavorato tanto sul piano tattico, ma senza trascurare quello psicologico, che ha comunque bisogno di tanto supporto: “Come allenatore ho sempre puntato molto sull’aspetto mentale. Anche i giocatori più evoluti hanno bisogno di essere forti mentalmente. Se un giocatore nella stessa partita ha meno conoscenze e la squadra non lavora insieme anche il singolo fa più fatica. La conoscenza aiuta anche a livello mentale nei momenti difficili della gara”.

CENTROCAMPO. Per il mister, il reparto fondamentale è il centrocampo, lì dove si sviluppa il gioco: “Per caratteristiche penso di avere i centrocampisti per fare il gioco che ho in mente. Penso che la partita vada giocata nel modo migliore a centrocampo. reputo il centrocampo il reparto più importante nello sviluppo del gioco. Voglio che il gioco passi sempre attraverso i centrocampisti. Il rombo penso ti dia delle certezze in più sia in fase di possesso che di non possesso”.

BALOTELLI. Non poteva mancare l’argomento Mario Balotelli. Brocchi racconta come lo ha visto in questi giorni: “Io non posso pensare che Balotelli interpreti le sue gare come Kucka, ma neanche viceversa. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Quello che conta è che ogni singolo giochi di squadra. Ho trovato Balotelli voglioso, mi ha promesso che cercherà di dare tutto in quest’ultimo periodo. In passato sapeva che avrebbe avuto altre possibilità, anche a livello inconscio. La speranza è che in queste partite mostri le sue qualità e soprattutto faccia vedere se davvero è legato alla maglia del Milan”.

HONDA. Il nipponico è un vero e proprio trequartista, ma l’ex centrocampista non vede solo una via: “Honda avrà le possibilità di mettersi in mostra. Non sarà un Milan che giocherà sempre con il 4-3-1-2, c’è la possibilità che i tre offensivi possano aprirsi. Honda può giocare sia da attaccante esterno che da trequartista. Dal punto di vista dell’atteggiamento negli allenamenti della settimana è stato ottimo. Con la Juventus la squadra ha giocato ad altissima intensità a livello mentale. Non li ho trovati male. E’ normale che quando cambi allenatore cambi anche metodologie di allenamento. Abbiamo visto a che punto erano e da li partire”.

 

Redazione MilanLive.it

Scritto da
Pasquale La Ragione