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Inutili altri centravanti, le priorità del Milan sono difesa e centrocampo

Simone Zaza (©Getty Images)

Per molti sarà scontato dire che il Milan debba rinforzarsi soprattutto in difesa e a centrocampo. Non lo scopriamo oggi ed è una situazione nota ormai da tempo. Però quasi ogni giorno emergono indiscrezioni riguardanti l’interesse verso nuovi centravanti. Spesso i nomi sono gli stessi, quelli di Simone Zaza e Leonardo Pavoletti.

Tutte le volte auspichiamo che non ci sia nulla di concreto. Non tanto per il valore dei giocatori menzionati, ma più che altro per quelle che sono le esigenze della squadra. Un difensore centrale affidabile e con buona esperienza è necessario per affiancare il giovane Alessio Romagnoli.

C’è poi la linea mediana, dove serve gente di personalità e in grado di dare del tu al pallone. Diciamo che avremmo bisogno di almeno un elemento di questo tipo, ma solo perché non ci vogliamo allargare vista la situazione. In realtà il reparto di centrocampo andrebbe quasi rifondato. Ma prendere già un giocatore di qualità aiuterebbe mister Vincenzo Montella e in generale lo sviluppo del gioco rossonero.

In particolare l’attacco può trarre beneficio dalla presenza di centrocampisti in grado di fornire puntuali e precisi passaggi. Spesso in questi anni i tanti centravanti che si sono avvicendati hanno faticato ad andare in gol. Il fatto che Carlos Bacca sia riuscito a farlo ben 20 volte nella passata stagione stupisce. E ci chiediamo cosa sarebbe in grado di fare il colombiano se alle spalle avesse un centrocampo di livello superiore, date le sue innegabili doti da bomber. Però proprio lui è il primo sulla lista dei partenti. E se guardiamo lo score dei colleghi nella scorsa stagione non c’è da stare tranquilli.

Il Milan deve dare assoluta priorità ai reparti menzionati, anche se in questo momento parlare di calciomercato fa ridere. Infatti non c’è un euro. E con la trattativa Fininvest-cinesi dall’epilogo incerto e continuamente rinviato è difficile essere ottimisti. Come abbiamo già detto nel recente passato, il forte rischio è che la squadra rimanga pressoché invariata da qui al 31 agosto. Non sono gli Arbeloa e i Sosa a farti fare il salto di qualità. Se la situazione non muterà nelle prossime tre settimane, Silvio Berlusconi potrebbe avere sulla coscienza un’altra potenziale stagione fallimentare del Milan.

C’è chi si sta già predisponendo per dare le colpe maggiori ad Adriano Galliani (comunque non esente da alcune responsabilità) e ai cinesi stessi. Però il club è di proprietà di Fininvest e fino a quando sarà così dovrebbe essere la holding di via Paleocapa 3 a  provvedere al rafforzamento dell’organico. Purtroppo, per l’azienda il Milan non è più un asset sui cui investire e dunque la situazione attuale ne è naturale conseguenza, provocata anche all’incapacità di un management sportivo che andrebbe sostituito. Ai tifosi non rimane che attendere l’arrivo di nuovi proprietari, anche se ormai la pazienza è vicina all’esaurimento. Il segnale è dato dai soli 6 mila abbonati a San Siro che risultano finora per il campionato 2016/2017. E forse sono anche troppi, viste le prese in giro e i teatrini di questi anni.

 

Matteo Bellan (Segui @TeoBellan)

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Matteo Bellan