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Milan News

Montella: “Milan, non puoi stare senza Europa. Società? Zero distrazioni”

Vincenza Montella (foto acmilan.com)

MILAN NEWS – C’è ancora tanto da lavorare all’interno di un Milan incompleto, sconclusionato, che deve trovare la retta via in fatto di gioco e motivazioni. Ma la tournée americana appena conclusa soddisfa in buona parte Vincenzo Montella, che sta provando a rilanciare tramite il lavoro sul campo un gruppo sfiduciato e che non merita ancora l’attenzione del proprio pubblico, visti anche i pochissimi abbonamenti rinnovati.

Oggi la Gazzetta dello Sport ha intervistato il neo tecnico rossonero che ha fatto un bilancio del lavoro svolto finora: “Decisamente positivo. Mi è servito per conoscere bene l’ambiente, per stare più insieme ai miei calciatori. Anche se alla tournée avrei preferito il preliminare di Europa League. Il Milan non può stare senza Europa. Comunque ritengo che siamo più avanti rispetto a quanto mi sarei atteso dopo un mese. Sono sereno, i ragazzi sono sereni, la strada è quella giusta e io sono ottimista. Il mio compito è portare avanti un progetto e voglio farlo guardando le cose da una prospettiva positiva. Siamo in costruzione e io sono stato scelto per un disegno tecnico ambizioso, perché fare calcio in questo modo è molto più difficile. Ma ho le idee chiare su come e dove intervenire. Vogliamo giocare un calcio piacevole e vincere attraverso il bel gioco”.

Montella è fiducioso sull’andamento della prossima stagione e chiede maggior sostegno per se’ e la squadra: “Tutti possono fare di più rispetto a quanto dimostrato sin qui. L’importante è non avere alibi. Quando le cose vanno male si è portati a cercarli, e a me non va che vengano alimentati. Me compreso. Bisogna partire da concetti positivi, non andare a cercare la parte debole. Al Milan, per esempio, ultimamente sono cambiati molti allenatori e quando succede una cosa del genere occorre che tutti si prendano le proprie responsabilità. Calciatori compresi. Non può sempre essere colpa degli altri, sempre colpa di arbitri e allenatori. Chi gioca può fare di più. Io mi sento semplicemente migliore di qualche tempo fa, e lo voglio dimostrare. Mi sento quasi un allenatore, mentre fino a un paio d’anni fa ero incompleto. Ora sono più pronto. Meglio camminare sotto i portici… Però dico: più che tempo, datemi credito. Fidatevi di me. Fidatevi di noi”.

Montella: “Le notizie societarie non ci condizionano”

Il Milan è nel bel mezzo di un passaggio di proprietà, ma la squadra non deve risentirne: “Avevo parlato di fretta. Fretta intesa nel senso buono. Provare ad andare veloce. Serve anche per non alimentare gli alibi, altrimenti si finisce col nascondersi dietro cose come mercato e cessione societaria. E’ inevitabile che le notizie societarie siano arrivate anche in America, ma il gruppo ha dimostrato di non lasciarsi condizionare, anche perché non accetto distrazioni per alcun motivo. Mercato? Ho già dato le mie indicazioni al club, è tutto condiviso e confermato con Galliani, col quale mi confronto quotidianamente. Con lui non ci sono fraintendimenti. L’esigenza di rinforzarsi c’è, come c’è per tutti. L’ha sentita anche la Juve, che arriva da cinque scudetti di fila”.

Un pensiero anche su Carlos Bacca, dato da molti come possibile partente: “E’ forte, fa gol, e la punta deve fare quello, anche se non sono gol spettacolari. Carlos ti fa fare la differenza, non sono d’accordo con chi lo reputa poco incline al mio gioco. Io penso a lui come a un giocatore del Milan e trovo che il nostro attacco sia complementare e ben assortito. Ad esempio Niang ha qualità indiscusse, anche se è ancora discontinuo. Però lui non si accontenta e ha l’ambizione di migliorare. Maturerà quando accetterà una panchina che ritiene ingiusta. Menez invece probabilmente non sentiva più suo l’ambiente. E’ stato un addio sereno, ma per un allenatore perdere un giocatore è una sconfitta”.

Si chiude con l’idea di poter rilanciare un ambiente sfiduciato: “Mancavano entusiasmo e convinzione in se stessi. Ora qualche problemino penso di aver iniziato a risolverlo. L’entusiasmo per me è la convinzione con cui fai le cose. L’allenatore deve essere capace di alimentarlo e mantenerlo. Io sono un passionale, se non lo fossi non lavorerei 18 ore al giorno. E’ già da un po’ che penso alla Supercoppa con la Juve. Potrebbe essere il 29° trofeo dell’era Berlusconi, qualcosa che dà grande autostima”.

Redazione MilanLive.it

 

Scritto da
Keivan Karimi