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Diritti tv Serie A, Fassone: “Pochi ricavi dall’estero. Ecco la mia soluzione”

Marco Fassone (©Getty Images)

MILAN NEWS – Direttore generale e amministratore delegato del nuovo Milan cinese, Marco Fassone in pochissimo tempo ha acquisito grande credibilità agli occhi dei tifosi rossoneri. Le questioni legati ai rossoneri sono sempre tantissime, a partire dal Voluntary Agreement relativo al Fair Play Finanziario. Un altro problema da affrontare, che riguarda indirettamente il club di via Aldo Rossi, è legato ai diritti tv della Serie A.

La gara per i diritti televisivi della Serie A per il triennio 2018-2021 è stata rinviata al prossimo autunno, dopo che le offerte raccolte dalla Lega Calcio (tra le quali non c’era quella di Premium) sono state giudicate insoddisfacenti. Fassone ha così commentato tale questione: “Forse non tutti prevedevano queste difficoltà, ma che ci fosse qualche incognita dietro questo bando, non è stato così sorprendente. È una vendita e c’è un mercato. Ci sono delle audience televisive che ci dicono quelle che sono le passioni degli italiani. Ci sono dei numeri di abbonati, di Sky e Premium, che si sono consolidati nel tempo e il mix di questi parametri hanno segnato i valori”. 

Come risolvere dunque queste pericolose divergenze: “Le tv hanno bisogno del calcio ed il calcio ha bisogno delle tv. Io continuo a pensare che il calcio rimane una “killer application”. Sky e Premium sarebbero in grandi difficoltà senza il calcio, ma questo non deve metterci in una posizione di superiorità. Dobbiamo posizionarci al prezzo giusto e con i pacchetti giusti. C’è ancora dibattito tra le 20 società di A. Il valore del mercato domestico è quello del miliardo.  La TV della Lega la vedo come una possibilità reale. Ne discutemmo nei bandi passati. Poi – riferisce a Radio 24 – in Serie A siamo tutti narcotizzati dal fatto che, il tanto vituperato accordo con Infront, garantisce alla Lega una rendita minima di un miliardo, ma il canale della Lega deve essere una possibilità”. 

La discussione si sposta sui club, con particolare riferimento al Milan: “Alcune società, Milan compreso, hanno fatto uno studio sulla vicenda. Si deve puntare ad un mix tra la pubblicità e le sottoscrizioni dei tifosi. Anche in Italia arriveranno i nuovi player come Google e Facebook. Ora la Lega deve concentrarsi sull’estero, che oggi porta solo il 15% dei ricavi sui diritti tv, mentre l’85% arriva dall’Italia. Lo spezzatino era un passaggio obbligato. Noi l’abbiamo pagata nelle presenze allo stadio, soprattutto in certi orari serali della domenica o durante la settimana, che sono molto difficili. Gli stadi sono quasi sempre più vuoti e dobbiamo darci una svegliata sotto questo punto di vista”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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Giacomo Giuffrida