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Milan verso il Settlement Agreement: le possibili sanzioni e limitazioni

David Han Li e Marco Fassone (©Getty Images)

MILAN NEWS – Incassato il no ufficiale dall’UEFA per il voluntary agreement, ora il Milan dovrà rivedere i suoi piani. Si va verso il settlement agreement (come successo a Inter e Roma): per accedervi serve un’altra documentazione e la risposta è attesa in Primavera.

Marco Fassone ha spiegato in maniera chiara la situazione ieri sera. Sportmediaset ha dato ulteriori informazioni su quelle che potrebbero essere le sanzioni e le limitazioni con cui dovrà fare i conti il club di via Aldo Rossi. Il primo paletto da rispettare riguarda le perdite in bilancio. Che non devono superare i 30 milioni (compresi i cinque di tolleranza). Un esempio è la Roma che nel 2017 ha chiuso l’esercizio con una perdita di 42,6 milioni: ora la UEFA potrà reagire scegliendo fra una serie di sanzioni.

Con il settlement agreement ci sono dei vincoli da rispettare dal punto di vista economico. E’ chiaro quindi che la campagna acquisti della scorsa estate resterà un caso isolato, almeno per il momento: ora bisognerà puntare ad un equilibro fra acquisti e cessioni. Adriano Galliani traduceva bene il concetto: “Non entra nessuno se non esce nessuno“.

Ci sarà poi da fare i conti con le limitazioni nelle rose in caso di partecipazione alle Coppe europee (come nel caso dell’Inter lo scorso anno). Ma il limite più difficile da affrontare è quello del tetto ingaggi: l’UEFA infatti chiede di abbassare il monte stipendi del personale. E da qui nascono i discorsi sui contratti di Gianluigi Donnarumma e Leonardo Bonuccci, i più pagati della rosa.

Ci saranno poi delle sanzioni economiche, quindi delle multe. Anche in questo caso, gli esempi di Inter e Roma sono quelli più evidenti. Quello che il Milan non rischia è l’esclusione dalla Coppe: il caso dei rossoneri è diverso rispetto ad altri, come Galatasaray o Dnipro.

 

Redazione MilanLive.it

Scritto da
Pasquale La Ragione