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Milan, Fassone: “Spazio alle proprietà internazionali. Stadio di proprietà? Vi spiego”

Marco Fassone (foto acmilan.com)

MILAN NEWS – In occasione della presentazione del libro di Marco Bellinazzo “La fine del calcio italiano”, hanno presenziato alcuni dirigenti dei club di Serie A, tra cui gli amministratori delegati di Milan, Juventus ed Inter.

Marco Fassone ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni ai giornalisti presenti. Ecco quanto riportato dai colleghi di Goal.com: Milan e Inter sono state per anni le espressioni di due famiglie a loro molto legate. Per non parlare della Juventus. Quel modello “familistico” non esiste più, i club milanesi e la Roma hanno scelto proprietà internazionali. Siamo indietro rispetto alla Juventus. Dobbiamo prendere spunto da loro e integrarlo nel sistema calcio, non solo nell’ottica del singolo club. I 7 scudetti di fila sono un grande risultato per la Juventus, meno per la competitività del calcio italiano”. 

Si è anche parlato della questione stadio. Al centro dell’attenzione di Milan e Inter c’è ovviamente l’impianto di San Siro. Questo il commento prima dell’a.d. nerazzurro Antonello: “Bisogna avere infrastrutture che per i tifosi siano magiche. San Siro ad oggi è iconico, ma richiede ristrutturazioni importanti. Il livello di ospitality, percentuale di servizi idonei al tifoso, è bassissima intorno al 3-4%. In Europa è intorno al 13-14%. Non c’è questa possibilità per San Siro. Serve trovare un rimedio velocemente, perché l’investimento sullo stadio si ripaga velocemente. Serve uno sforzo di Milan e Inter per trovare una soluzione. Ogni anno perdiamo fonti di ricavo”.

La risposta di Fassone: “Il tema delle infrastrutture è tra i cardini della crisi del nostro calcio. Dal 2005 al 2010 la crisi è stata colpa di Calciopoli e della clamorosa sconfitta nell’assegnazione degli europei del 2012. Molte squadre erano pronte a usare il flusso finanziario normativo e legislativo, come la Germania nel 2006. Inter e Milan devono lavorare, insieme o non insieme, per avere uno stadio di proprietà per sviluppare ricavi. Il nostro stadio ricava 50 milioni, gli altri non meno di 120. Se la città è pronta a due stadi? Sicuramente si, ma non so se la strada è quella giusta. L’Inter ha le idee più chiare di noi perché ha avuto più tempo per lavorarci. Noi stiamo facendo analisi comparative, se fare uno stadio o meno. In caso, saremmo i primi in Europa ad avere uno stadio di proprietà insieme, sarebbe una casa condivisa, mai realmente tua. San Siro è San Siro, chiunque lo lasci deve fare un ragionamento attentissimo”.

Un commento anche sui diritti tv, tema recentemente molto delicato per la Serie A: “Due trienni fa, eravamo dietro solo all’Inghilterra come ricavi da diritti Tv. Adesso ci ha superato la Ligue 1, siamo la Cenerentola d’Europa. Il prodotto calcio offerto negli ultimi anni poteva essere migliore. Il modello “bloccato” dei diritti Tv affidati a soli due competitor ha impedito nel passato l’ingresso delle Telco come è avvenuto in Inghilterra. Il canale della Lega avrebbe aiutato in tal senso”.

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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Giacomo Giuffrida