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Milan, Gattuso: “Non penso al mio futuro. Derby? Colpa mia”

Gennaro Gattuso (foto AC Milan)

MILAN NEWS – Torna in campo il Milan, che vuole riprendere il cammino in campionato interrotto nel derby, dopo la sosta per le Nazionali

I rossoneri se la vedranno domani sera contro la Sampdoria nell’anticipo della 29.a giornata di campionato, match difficile che non va affatto sbagliato. Oggi come di consueto è il giorno di vigilia e dunque della conferenza stampa di Gennaro Gattuso da Milanello, con inizio alle ore 14,30.

Vigilia Sampdoria-Milan: la conferenza stampa di Gattuso

Gattuso viene subito pungolato sull’importanza della sfida: “Ci hanno messo in difficoltà in campionato e in coppa, si muovono bene davanti, la difesa difficilmente la trovi impreparata e sono allenati da un grandissimo tecnico. C’è da fare una grande prestazione per portare a casa la vittoria. Abbiamo lavorato bene, ma tanta amarezza dopo il derby. Molti sono tornati tardi dalle Nazionali, chi è rimasto si è allenato con entusiasmo”.

Le motivazioni del Milan devono essere altissime: “Sono mesi che bisogna conoscere bene i giocatori, le caratteristiche sono quelle giuste. Io ero un giocatore di pressione, nel derby ho fatto errori, ho pensato che l’Inter veniva da un momento poco brillante e avesse poche energie. L’avevamo preparata con la pressione alta, ma non sono stato bravo abbastanza, a voi tutti piace leggere i numeri e siamo andati alti su 48 metri. Le loro imbucate ci hanno messo in difficoltà, ripeto, l’errore più grande è stato mio. L’importante è capire dove abbiamo sbagliato”.

Il confronto con Franck Kessie è tema d’attualità: “Il confronto l’ho avuto, ieri lui è arrivato e la squadra si era allenata. Era in programma oggi la chiacchierata. Non porto rancore, i miei giocatori sanno che da parte mia c’è disponibilità. Ci vuole però rispetto da parte di tutti, io l’ho vissuto male l’episodio, la società è stata impeccabile facendo intendere che siamo sani, crediamo in certi valori. Io da calciatori ho sbagliato spesso, contro Jordan o altri avversari, pagando sempre a caro prezzo. Mi sono assunto le responsabilità, dopo Milan-Tottenham Galliani voleva togliermi la fascia, ero il capitano. Era giusto, poi i compagni mi hanno protetto ma nel calcio quando giochi in un club storico devi avere rispetto. Non sono arrabbiato con Franck, c’è delusione ma per me è finita così”.

Un pensiero sul futuro di San Siro: “E’ la storia, il cuore, tanti ricordi. Rimane un grande stadio, anche se la Juve insegna che per vincere bisogna saper cambiare e crescere. Il Milan deve diventare un club di nuovo importante, competere con squadre che hanno stadi, introiti, diritti televisivi superiori. Giusto pensare a qualcosa di diverso”.

Gattuso non vuole parlare di impegno sottovalutato nel derby: “Non è così, è successo con il Betis quest’anno e con l’Arsenal l’anno scorso, sconfitte che bruciano, mazzate. Ma dobbiamo andare avanti, in questo momento pensiamo al nostro scudetto, ovvero la qualificazione Champions. Mancano 10 partite e ogni amarezza va tolta. Potevamo anche pareggiare, pensa se quelle palle di Castillejo e Cutrone entravano…Nei tre derby che ho fatto è stato quello con più palle gol nonostante un primo tempo orribile. Contraccolpo riassorbito? Te lo dico domani, so la squadra cosa può dare, vedo segnali positivi”.

Ci si proietta sulla prova di domani a Marassi: “L’amarezza più grande è stata vedere una squadra organizzata che non ha capito nulla con l’Inter. Domani voglio vedere una squadra che rispetta l’avversario e che non va subito in panico, voglio la squadra degli ultimi mesi, che non soffra gli avversari come fatto con noi. Vialli presidente della Samp? Non ti rispondo, poi Ferrero si offende. Gianluca è un uomo di sport, amato dalla gente, non conosco le dinamiche ma rimane un personaggio unico, fantastico. Non posso rispondere su altre cose perché non so”.

Milan ancora poco maturo? Gattuso risponde così: “In questo momento siamo una squadra che facciamo fatico in un certo tipo di calcio, lo dicono le statistiche e certe prestazioni. Per mesi avete fatto i complimenti alla difesa, ma vanno fatti a tutta la squadra. Non è un caso fare 7-8-9 partite senza subire gol”.

Sul futuro personale di Gattuso: “Il mio futuro lo saprete tra due mesi, non è la priorità. Non ci sto pensando, non penso ai 2 anni di contratto che restano, penso solo all’obiettivo, alla crescita della squadra. Tra due mesi dirò quello che penso su questo, per ora mi focalizzo solo sul portare il Milan dove merita. Mi faccio scivolare tutto addosso, quando finirà il campionato vi dirò quello che farò. Non sono d’accordo con voi quando dite che abbiamo visto di peggio, dobbiamo capire perché siamo in questa posizione. Il gruppo è più importante del singolo giocatore. Kessie e Biglia? Certe cose si fanno nello spogliatoio, io ho fatto tante scazzottate. Cosa dovevamo fare? Far giocare altri calciatori nel derby? Forse sì, ma noi stiamo continuando a fare il nostro cammino senza mollare”.

Le mosse tattiche di Spalletti lo hanno beffato durante il derby: “Non è stata la posizione di Vecino, ma il nostro atteggiamento in uscita a metterci in crisi. L’errore è stato là, poi Vecino l’avevo detto che sa riempire l’area, sicuramente abbiamo sbagliato noi qualcosa. Poi con le grandi forse non riesco a preparare le partite, se sono grandi saranno più forti di noi. In questo momento la mia storia dice che con le grandi non riesco a fare risultato. Crescere nel Milan? E’ normale, ma in questo momento voglio parlare solo della stagione che ci rimane”.

Il quarto posto resta l’unico obiettivo: “Non sono d’accordo col presidente, che il quarto posto è come uno scudetto, però sicuramente se potessi barattare direi meglio 2 scudetti e due anni senza Champions. Ma ci sono parametri da rispettare, a livello economico c’ha provato. Andatelo a chiedere a un milione di tifosi, la penseranno tutti come me”.

Su Calhanoglu, Piatek e Paquetà in gol con le nazionali: “Bisogna calarsi nella nostra realtà, è un’iniezione di fiducia comunque aver trovato la rete, ma ora testa a ciò che dobbiamo fare con la maglia del Milan”.

Sul momento non positivo di Suso e su Paquetà: “Paquetà nel Brasile gioca da mezzala, lo ha fatto nel Flamengo, per me non è una novità. Su Suso non faccio il mago, non so che giocatore vedremo, ma abbiamo bisogno delle sue giocate, che sia più al centro del gioco e faccia meno pause. Riesce a darci qualità e mandare i compagni al gol, bisogna dargli fiducia e ci può dare una mano”.

Unione e compattezza punti forza del suo Milan? “Nei momenti di difficoltà ci siamo riuniti, abbiamo portato pazienza ed a rispettarci con serietà. Per questo penso che si può anche litigare tra noi ma c’è lo spogliatoio, tante cose è facile dirsela in faccia. Non siamo al Grande Fratello, noi invece dobbiamo avere il dovere di dirci tutto in privato, nello spogliatoio o nel mio ufficio e si può chiarire senza rovinare nessun legame”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

Scritto da
Keivan Karimi