Molti calciatori potrebbero crescere grazie allo svedese: in società ci sperano per non dover svendere alcuni profili, fin qui deludenti
Zlatan Ibrahimovic non aiuterà il Milan a raggiungere la Champions League ma porterà certamente tanti benefici. Il primo, già tangibile, è quello del ritrovato entusiasmo: la piazza, depressa e delusa da una stagione terribile, è tornata a sperare con l’annuncio dell’attaccante svedese. I cuori rossoneri sono così tornati a battere forte ma il Milan spera di ottenere altri risultati con il ritorno dell’esperto centravanti.
Contrariamente a quanto si sta dicendo in queste ultime ore, ad avere una mano dall’arrivo di Ibrahimovic potrebbero essere Leao e Piatek. Con un nuovo modulo a due punte, i due più giovani attaccanti potrebbero sfruttare al massimo le capacità dello svedese di attrarre a se i difensori. Gli avversari da oggi saranno certamente più preoccupati di Ibra che del compagno di reparto che godrà certamente di più libertà e degli assist dell’ex Galaxy.
La storia di Ibrahimovic ci insegna che tutti i compagni crescono con la sua presenza.
L’anno dell’ultimo scudetto Robinho e Pato arrivarono facilmente in doppia cifra grazie al lavoro dello svedese.
Fu anche l’anno dell’esplosione di Boateng e quello successivo dei 10 gol di Nocerino. Nessuno avrebbe mai pensato che l’ex Palermo potesse arrivare in doppia cifra – forse nemmeno lo stesso giocatore – ma con Ibrahimovic è davvero tutto possibile.
In casa Milan si spera che siano in molti ad usufruire dell’effetto Ibrahimovic. Facile pensare a Bonaventura, abile negli inserimenti, ma in rossonero potrebbero crescere molto anche Kessie e Paqueta. I due calciatori sono sul mercato e in caso di offerte importanti superiori ai 30/35 milioni potrebbero lasciare Milanello ma al momento di proposte concrete non ne sono arrivate.
La cura Ibra potrebbe dunque servire a non disperdere il patrimonio investito: l’ivoriano ha dimostrato in passato di vedere la porta così come Paquetà. Per entrambi ritrovare convinzione e sicurezza accanto ad un punto di riferimento e di personalità come lo svedese potrebbe essere certamente più facile.
La missione più importante di Ibra sarà dunque quella di aiutare determinati calciatori a venir fuori, ad esplodere. La società ci spera così da non dover svendere chi fin qui ha deluso.