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Apoteosi Milan, il Diavolo scopre Rebic e continua a volare

Milan, vittoria da tachicardia nel lunch match di San Siro: decide a sorpresa Ante Rebic, il quale ora cambia anche il suo destino con la strepitosa doppietta di ieri. 

Ante Rebic (©Getty Images)

Pazzo Milan a San Siro, con Ante Rebic super protagonista a sorpresa. E doppietta da record. Perché come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, il croato diventa il primo giocatore rossonero ad aver segnato una doppietta da subentrato in Serie A dall’aprile 2013.

L’ultimo in tal senso fu Giampaolo Pazzini con la doppietta contro il Catania. Ma il goal del croato è anche il più veloce per un subentrato milanista dal maggio 2016, quando allora fu Luca Antonelli a segnare al Frosinone dopo appena 46 secondi dall’ingresso in campo.

Rebic, in generale, ieri ha superato lo scetticismo generale, battendo la concorrenza di Suso e mostrandosi più reattivo di Giacomo Bonaventura. La squadra ha così superato l’ennesimo ogni equivoco tattico. Il classe 93, ultimo dei sei acquisti estivi, ha infatti trovato la sua vera e dimensione nell’assetto tattico costruito attorno a Zlatan Ibrahimovic.

Il Diavolo scopre così una nuova risorsa a disposizione. E con i due goal di ieri, del resto il 27enne ha segnato più di Lucas Paquetá, Suso e Krzysztof Piatek senza considerare i rigori. Zero goal per il primo, appena uno su azione per gli altri due ex titolari.

Il talento croato così non solo ribalta il suo destino, auto-confermandosi considerando un addio fino a ieri vicinissimo, ma sorpassa anche André Silva nel personalissimo confronto con il portoghese. Dopo il vantaggio iniziale dell’attaccante lusitano, ecco che la rimonta è completata. Silva infatti è rimasto in panchina nell’ultimo weekend, con l’ultima da titolare oltre un mese fa all’Eintracht Francoforte.

In ogni caso il pareggio – evidenzia la rosea – era probabilmente il risultato più giusto per quanto visto ieri a San Siro, ma questo successo probabilmente apre la strada definitiva a mister Pioli. Dopo un primo tempo deprimente e piuttosto confuso tatticamente, nella ripresa il tecnico rischia il tutto per tutto e viene premiato. Si diceva che il 4-4-2 potesse essere il sistema definitivo per rendere più solido il Milan. Ieri è arrivata la grande conferma finale.

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Scritto da
Pasquale Cacciola