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Coronavirus, Shevchenko: “Ho un amico malato, è dura. Ma finirà tutto”

Coronavirus, la testimonianza di Andriy Shevchenko. L’ex bomber rossonero ha un amico in Lombardia positivo al Covid-19 e ha raccontato il suo calvario.  

Andriy Shevchenko (©Getty Images)

Andriy Shevchenko, testa e cuore in Lombardia. Non solo per il suo passato rossonero e l’amore per una città che gli ha cambiato la vita, ma anche perché è lì che un amico sta combattendo contro il Covid-19.

L’ex attaccante rossonero, oggi Ct dell’Ucraina, lo ha raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Non bisogna ragionare con la paura. Bisogna guardare avanti. Ho un amico in Lombardia che è stato malato, adesso comincia a respirare da solo, ma è stata dura. Acqua calda, tazze di tè, ha perso tanti chili, ma ne sta uscendo. Io riparto da qui”.

Scheva è sicuro: l’Italia ne uscirà da questa situazione. Parole di ottimismo dall’ex bomber milanista: “Milano ha un cuore grande e anche grandi competenze ospedaliere. Lo so per esperienza: i medici e gli infermieri sono bravissimi, competenti e grandi lavoratori. Ce la faranno anche se si trovano in difficoltà. Ce la farà l’Italia”.

E ancora: “Io amo tanto l’Italia, è il mio secondo paese, non la divido fra milanisti interisti e juventini, così come non divido milano fra chi tifa rossonero o nerazzurro, e non soltanto perché tutti a milano mi hanno sempre trattato con simpatia. Amo milano, amo l’Italia, non ho dubbi che il peggio passerà. L’Italia ha soltanto pagato lo scotto di essere il primo paese europeo ad affrontare l’emergenza”. 

“State a casa, state a casa, state a casa”, ripete poi a gran voce il commissario tecnico. Quale partite rivedere in questi giorni di isolamento forzato? “A caldo è facile rispondere: la finale di Old Trafford, Champions League, Milan-Juve. Ma anche la finale del Mondiale 2006, o per i milanesi chiusi in casa tanti derby. Sempre con l’idea che ce ne saranno ancora di migliori. Perché l’Italia è forte nelle difficoltà, e Milano è cocciuta oltre ad essere bella”. 

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Scritto da
Pasquale Cacciola