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Categorie: Milan News

Milan, pronto il piano B pur di non perdere Rangnick

Milan-Rangnick: al di là delle smentite di facciata, continua la trattativa come riferisce Tuttosport. Ecco perché la fumata bianca non arriva e il piano B rossonero. 

Ralf Rangnick (©Getty Images)

Il Milan vuole Ralf Rangnick a tutti i costi, ma quest’ultimo temporeggia. Come riferisce Tuttosport oggi in edicola, al di là delle smentite di facciata, le parti sono costantemente in contatto e stanno cercando di trovare un’intesa totale.

Sono in corso continue conference call per definire tanti aspetti, dove sono state superare anche alcune incomprensioni come il budget a disposizione. Ma ancora non si è alla fase definitiva. Il tecnico tedesco sta anche studiando l’italiano con lezioni di 2-3 ore al giorno, ma la fumata bianca stenta ad arrivare.

Le problematiche alla base è fondamentalmente una. Ovvero Rangnick non sembrerebbe convintissimo di lasciare il porto sicuro di Lipsia per tuffarsi in un’avventura sì intrigante ma complicata e senza il tempo necessario per pianificare il tutto. Un elemento fondamentale per un uomo maniacale come lui.

Ecco perché le parti hanno convenuto di fare un colloquio faccia a faccia appena sarà possibile. Un vertice definitivo, da dentro o fuori. Ne parleranno direttamente Gordon Singer e Ragnick, senza altri interlocutori presenti. I due hanno così concordato di farlo non appena l’emergenza calerà e sarà possibile prendere i primi voli internazionali.

Il Milan continua a voler l’uomo Red Bull come allenatore e responsabile dell’area tecnica. Il che non significa che sarebbe lui a condurre le trattative, ma da lui partirebbero le linee guida del mercato. Qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, il Milan potrebbe avanzare il piano B: ovvero offrirgli solo una scrivania, così da confermare Stefano Pioli a bordocampo.

Tale scenario permetterebbe di coniugare le esigenze sia della società che quelle dello stesso Rangnick. Quest’ultimo, infatti, potrebbe essere comunque operativo e avrebbe un anno di tempo per decidere se accomodarsi in panchina o piazzarci piuttosto un suo fedelissimo.

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Scritto da
Pasquale Cacciola