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Boateng: “Milan da Scudetto, è tornato a fare paura”

Kevin Prince Boateng esalta il Milan di Stefano Pioli, che con Zlatan Ibrahimovic può puntare in alto. Ma attenzione al fattore stadi pieni…

Kevin Prince Boateng (©Getty Images)

Il Milan è primo in classifica in Serie A e ha anche ottenuto la qualificazione anticipata ai Sedicesimi di Europa League, la stagione 2020/2021 sta procedendo bene. C’è chi prevede un grande futuro per la squadra.

Kevin Prince Boateng ha fatto parte del gruppo che ha vinto l’ultimo Scudetto rossonero nella stagione 2010/2011. Vede delle differenze tra quel Milan e quello di oggi: «Non li puoi paragonare – spiega a La Repubblica – il nostro era un Milan di fenomeni: Ibra, Robinho, Seedorf, Pirlo, Gattuso, Nesta, Thiago, io. Anche quando non giocavi la miglior partita ti guardavi intorno e dicevi: ora uno di noi ce la fa vincere. Eravamo un gruppo pericoloso, avevano paura di noi».


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Comunque l’ex giocatore rossonero vede molto forte anche il Diavolo odierno come collettivo: «Io oggi vedo una squadra, e non si era vista per tanto, tanto tempo: ognuno lavora per l’altro, con atteggiamenti positivi. Ecco: agli avversari fa paura come squadra».

Grandi meriti per la crescita del Milan sono di Stefano Pioli, ma è innegabile l’importanza di Zlatan Ibrahimovic: «Se vedi Ibra – spiega Boateng – che dalla tribuna esulta dopo un gol vuol dire che ci sta con tutto lo spirito. E se è così puoi davvero vincere lo scudetto. Il Milan gioca il miglior calcio d’Italia con giocatori poco noti: questo Saelemaekers non sapevo proprio chi fosse, ma con la Fiorentina ha fatto una partita perfetta».

Il centrocampista offensivo ghanese, che attualmente milita in Serie B nel Monza, mette comunque in dubbio che le cose possano continuare allo stesso modo se ritornassero gli stadi pieni: «Cambierebbe tutto, se tornassero i tifosi negli stadi. Giocare a San Siro è pesante, devi avere le spalle larghe: senza pubblico, un giocatore che non ha tanto coraggio o personalità si sente più libero. Ma non li prova i colpi di tacco, le giocate, con 60 mila persone intorno».

Scritto da
Matteo Bellan