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Milan, Hauge esce dal letargo: i motivi del calo invernale

Finalmente il Milan ha ritrovato un Jens Petter Hauge in ottima forma, autore del gol del pareggio contro la Sampdoria dopo mesi di nulla.

Hauge in Milan-Sampdoria (acmilan.com)

La buona notizia in casa Milan fuoriuscita dopo l’1-1 non così brillante contro la Sampdoria si chiama Jens-Petter Hauge. L’attaccante norvegese è entrato benissimo in campo, trovando il guizzo vincente per pareggiare ed evitare la sconfitta ai rossoneri.

Hauge è un talento puro, che non si scopre certo adesso. Ma dal classe ’99 ci si aspettava forse qualcosa di più, vista la personalità e la qualità che aveva messo a disposizione di Stefano Pioli già nelle sue prime settimane da calciatore del Milan.

L’ex Bodo/Glimt, scovato dagli scout rossoneri e acquistato dopo il match di Europa League proprio contro il Milan, era un po’ sparito dai radar negli ultimi mesi. Inizio promettente, con 4 reti segnate tra campionato e coppe, più prestazioni decisamente positive. Dopo dicembre è iniziato un calo vistoso.


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Ambientamento e zero vacanze: perché Hauge ha rallentato

Oggi Tuttosport parla dei motivi delle difficoltà incontrate da Hauge negli ultimi mesi rossoneri, in pratica dopo la sosta natalizia. Il rendimento del norvegese si è abbassato notevolmente, tanto da convincere Pioli ad escluderlo dolorosamente dalla lista per l’Europa League.

Eppure un talento internazionale come Hauge poteva far comodo, visto il feeling con la competizione europea (tre reti nella fase a gironi). Ma c’è anche un fattore fisico ed atletico dietro al calo improvviso del numero 15 rossonero, ingaggiato per circa 5 milioni di euro.

Come spiegato anche dal tecnico, Hauge è arrivato al Milan a settembre scorso, proprio quando in Norvegia stava terminando la stagione. In pratica il giovane esterno non ha fatto vacanze, ha terminato il campionato in patria e si è subito messo al lavoro alacremente con i rossoneri.

Non è un caso se i primi vagiti milanisti di Hauge siano stati eccellenti, figli di una condizione atletica continua e più che buona. Ma quando la stanchezza ha cominciato a farsi sentire, Hauge ha staccato la spina finendo in un letargo non voluto ma quasi necessario.

Senza parlare dell’ambientamento. In Italia si gioca un calcio più tattico e fisico rispetto a molti altri paesi. Hauge ha faticato nel momento topico, quando il Milan ha iniziato ad essere meno brillante e serviva uno sforzo in più. Il ragazzo deve maturare, ma la rete contro la Samp da subentrato è il segnale che il Milan potrebbe averlo recuperato per il gran finale.

Scritto da
Keivan Karimi