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Milan News

Maignan, il portiere che imposta come un regista

Il nuovo estremo difensore del Milan ha già conquistato i tifosi rossoneri. Con i suoi lanci millimetrici è stato già decisivo

Mike Maignan (acmilan.com)

Di Claudio Lopraino

Mike Maignan ed il Milan, una storia nata col piede giusto. E quando parliamo di “piede“, intendiamo proprio nel vero senso della parola. Il portiere francese ha dimostrato una qualità di passaggio e di lancio alquanto insolita per un numero uno: può essere decisivo per la squadra di Stefano Pioli.

Maignan è arrivato a Milano tra lo scetticismo generale. Inevitabile quando perdi un portiere come Donnarumma, campione d’Europa ed in forte ascesa, e lo rimpiazzi con un giocatore semi-sconosciuto (anche se gli addetti ai lavori sapevano benissimo che veniva da un campionato vinto in Francia col Lille mettendosi alle spalle proprio quel Paris Saint-Germain che ha rapito il cuore di Gigio).


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Le caratteristiche tecniche di Maignan

Le qualità tecniche di Maignan sono risultate evidenti già dalle prime uscite stagionali durante la preparazione estiva. Portiere dotato di una buona reattività (messa in mostra contro la Sampdoria) ed un piede, il destro, che sembra fatato. Non ha dato una brutta impressione nemmeno sui rigori, parando quello a Gareth Bale nell’amichevole contro il Real Madrid.

Sul gol contro il Cagliari, invece, è stato preso controtempo. Ha provato a distendersi e ad allungarsi il più possibile sulla sua sinistra riuscendo anche a toccare il pallone, ma non ha potuto evitare che quella palla entrasse. Buoni comunque anche stacco ed elasticità.

Mike Maignan para il rigore a Gareth Bale in Real Madrid-Milan (foto acmilan.com)

Perché Maignan è il portiere ideale per questo Milan

Tornando ai suoi piedi, Maignan può essere un fattore determinante per questo Milan. Stefano Pioli ha da sempre provato a non buttare mai il pallone, cercando il più possibile di costruire da dietro anche quando si alza la pressione degli avversari. Questo, inizialmente, è risultato complicato perché Musacchio e Romagnoli non erano dotati di una grande tecnica individuale. Poi le cose sono migliorate con l’arrivo di Kjaer e si sono perfezionate con l’approdo di Tomori. I due centrali, in questo momento titolari, garantiscono un giro palla più fluido ed una velocità di esecuzione che spesso manda a vuoto il pressing dell’altra squadra.

Ma questa situazione veniva spesso compromessa quando la palla giungeva al portiere. Donnarumma non è mai stato un calciatore dai piedi buoni anche se, bisogna ammetterlo, negli ultimi anni è cresciuto molto sotto questo aspetto. Nei casi estremi è necessario anche lanciare il pallone verso la punta, e molte volte nella scorsa stagione il Milan andava in difficoltà proprio perché l’attaccante non veniva mai servito nella giusta maniera.

Con Maignan la situazione è cambiata e si è già visto molto bene nelle prime due gare del campionato. In particolare nella prima, contro la Sampdoria, quando dopo soli quattro giri di lancette ha mandato in porta Rafael Leao con un lancio di 70 metri letteralmente millimetrico. Solo qualche minuto più tardi è arrivata la rete dei rossoneri, partita sempre dai piedi Mike. Lancio sull’esterno per Calabria che si era alzato in fase offensiva, anticipo su Augello, cross e rete di Brahim.

La precisione di Maignan permette anche ai terzini di giocare più alti, con il Milan che in fase di impostazione si mette a tre con Kjaer e Tomori che si allargano e uno tra i due mediani che si abbassa a ricevere il pallone. Pressione alta degli avversari? Lancio preciso sulla punta che gioca di sponda oppure sugli esterni che puntano: in questo modo l’azione passa da una fase di possesso ad una di attacco in brevissimo tempo, dando anche pochi riferimenti alle squadre che troviamo difronte.

Scritto da
Redazione MilanLive.it