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Insulti a Maignan, già identificati i due colpevoli

Il video ha aiutato le indagini per rintracciare i tifosi che hanno preso di mira Maignan con corsi di stampo razzista.

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Mike Maignan (© Getty Images)

Una pagina brutta e storta del mondo del calcio che ancora fa parlare di sé. Le manifestazioni di stampo razzista purtroppo ancora si fanno sentire: l’ultima situazione deplorevole si è udita all’Allianz Stadium domenica scorsa, a margine del match Juventus-Milan.

Un paio di cosiddetti tifosi ha inneggiato cori razzisti e ululati nei confronti di Mike Maignan. Il portiere francese del Milan durante il riscaldamento è stato bersagliato in maniera a dir poco indecente da questi personaggi. Il mondo del calcio italiano fortunatamente si è subito mobilitato per rintracciare i colpevoli.

Come scrive il Corriere dello Sport, i protagonisti di tale gesto imbarazzante sono già stati individuati. I video raccolti dalla Digos e consegnati dai gestori dello Stadium hanno aiutato a far chiarezza sull’identità dei due colpevoli. Si tratta di giovani supporter juventini che verranno a breve interrogati.


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La lettera di Maignan contro il razzismo

Anche la Procura FIGC potrebbe aprire un fascicolo sull’episodio, utilizzando il pugno duro. L’intento delle istituzioni calcistiche, italiane ed internazionali, è da anni quello di estirpare il razzismo dal mondo del calcio, anche se ogni tanto qualche evento ancora vergognoso può ripresentarsi.

Chi non vuole affatto lasciar perdere è il diretto interessato. Maignan ha pubblicato una lettera sui propri account social per spiegare il suo stato d’animo: “Non sono né il primo né l’ultimo a cui accadrà. Finché questi eventi saranno trattati come “incidenti isolati” e non avremo un’azione globale, la storia si ripeterà. Abbiamo bisogno di essere più numerosi e di essere tutti uniti in questa battaglia che va oltre il calcio… Le persone che decidono, sanno come ci si sente a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animale? Non sono una vittima del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso“.

Scritto da
Keivan Karimi