La società rossonera potrebbe veder sfumare o almeno ritardare un ritorno che fino a poco tempo fa veniva dato praticamente per scontato.
Dopo l’ottavo posto nello scorso campionato, la dirigenza e la proprietà del Milan sono finite sotto accusa da parte dei tifosi e dei media. Inevitabile, trattandosi di un club importante che ha disputato una stagione sostanzialmente fallimentare dal punto di vista sportivo.
Nonostante non siano mancati degli investimenti sul calciomercato, troppe scelte sono state sbagliate. C’era chi aveva previsto che alcune non andavano fatte, a partire dall’ingaggio di Paulo Fonseca come allenatore, quando c’erano liberi profili di spessore superiore come Antonio Conte e lo stesso Massimiliano Allegri, ingaggiato un anno dopo.
Purtroppo, chi ha gestito il club si è dimostrato poco competente in termini sportivi. Inevitabile che, per porre rimedio, si decidesse di arricchire il management con una figura esperta. Non a caso, è arrivato Igli Tare nel ruolo di direttore sportivo. Anche se questo non ha significato una perdita di centralità nelle scelte da parte del criticatissimo amministratore delegato Giorgio Furlani.
A proposito della necessità di rimpolpare un po’ l’organigramma dirigenziale, non sono mancati rumors riguardanti un eventuale ritorno di Massimo Ambrosini. Per lui si era parlato di un possibile ruolo di raccordo tra squadra e società, una sorta di club manager. Non ci sono stati sviluppi concreti, l’ex calciatore del Milan è rimasto legato a DAZN e Amazon continuando come commentatore tecnico delle partite.
Un altro ritorno molto chiacchierato di cui si è parlato è quello di Adriano Galliani. Il suo era stato dato per fatto, con annesso incontro con Gerry Cardinale per sugellare l’accordo. Zlatan Ibrahimovic, espressione del proprietà RedBird Capital Partners, è probabilmente colui che ha suggerito di riprendere nei ranghi un dirigente esperto come Galliani.
Tuttavia, l’81enne brianzolo è ancora legato al Monza, dove svolge il ruolo di amministratore delegato. Il suo ritorno al Milan sarebbe stato possibile solo una volta ceduto il club da parte di Fininvest, che aveva trovato un accordo con il fondo americano Beckett Layne Ventures (BLV) per un totale di 45 milioni di euro. Un’operazione che inizialmente riguarda l’80% delle quote, mentre il restante 20% verrebbe ceduto entro giugno 2026.
La Gazzetta dello Sport riporta che Beckett Layne Ventures avrebbe versato solamente 3 milioni di euro, ne mancherebbero 27 per finalizzare la prima parte dell’affare. Le parti fanno trapelare tranquillità in merito alla riuscita del closing. Non rimane che attendere. Nel frattempo, Galliani rimane a Monza. Capiremo più avanti se potrà tornare al Milan e in quale ruolo, eventualmente. Si era parlato di un futuro da super consulente.