Dal litigio con Conceicao all’addio, le parole di Calabria ad un anno di distanza dal suo saluto al Milan dopo 12 anni
Davide Calabria, oggi giocatore del Panathinaikos di Rafa Benitez, è tornato a parlare di Milan e soprattutto del suo addio. Intervistato da Rivista Undici, ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a salutare Milanello dopo una vita intera in rossonero. Entrato nel settore giovanile da bambino, ne è diventato il capitano, con in mezzo la vittoria dello Scudetto e tante belle soddisfazioni. L’addio a gennaio del 2025, a sei mesi dalla scadenza del contratto, con il passaggio in prestito al Bologna, dove ha vinto la Coppa Italia proprio in finale contro il suo Milan. Una separazione brutta perché arrivata dopo il litigio con Sergio Conceicao in mondo visione al termine di Milan-Parma. “Non era minimamente la mia intenzione lasciare il Milan. Quello che è successo lo sapete tutti anche se non lo dice nessuno“, le parole di Calabria.
Calabria non avrebbe mai voluto lasciare il Milan: “Nella vita tutto finisce, quindi prima o poi sarebbe successo. Certo, ho sempre sperato più poi che prima. Io sono super orgoglioso di aver fatto parte del Milan per così tanti anni, tra giovanili e prima squadra. È una cosa che in pochi possono dire d’aver fatto“. Fiero di quello che è stato, tutto si è poi concluso nel modo peggiore: “Poi è finita com’è finita, è successo. Ci sono state delle cose che hanno fatto un po’ male a tutti, nate in una stagione brutta per determinati fattori. Penso di averci rimesso più io, forse ero troppo legato al Milan e certe cose faticavo a mandarle giù. Quei mesi sono stati pesanti. Finché poi il malessere coltivato è uscito ed è stata presa la decisione di separarci. Era diventata una situazione pesante, dovevamo fare qualcosa“.
In merito al litigio con Conceicao: “È stato molto imbarazzante e fuori luogo per quel che mi riguarda, non sapevo spiegarmelo. La situazione era abbastanza delicata“. Poi una frase molto dura che spiega perché quell’addio, seppur doloroso, era inevitabile: “Sicuramente preferisco morire con le mie idee piuttosto che morire con le idee di altri. Ho dovuto accettarlo, onestamente non volevo più avere a che fare con certa gente“.