Nella giornata di ieri Luca Serafini, noto giornalista di fede rossonera, ha scritto sulla propria pagina ufficiale Facebook un posto in cui rivelava la volontà di Sinisa Mihajlovic di dimettersi. Il serbo sarebbe stanco di questa situazione nella quale si ritrova a non avere feeling né con la squadra e neppure con la società. Anche i tifosi lo stanno scaricando ormai a causa degli scarsi risultati e di un gioco scadente, senza dimenticare che in campo i giocatori non hanno quella grinta che lui aveva promesso fin dal primo giorno in cui ha messo piede a Milanello.
Dopo Milan-Hellas Verona 1-1 il serbo si è scagliato contro l’arbitraggio di Paolo Valeri e le decisioni prese da lui e dai suoi assistenti, giudicate decisive ai fini del risultato. Mihajlovic ha incolpato loro per la mancata vittoria della sua squadra e non ha trovato nella società una sponda che lo appoggiasse in questa sua protesta. Silenzio, né Adriano Galliani e neppure Silvio Berlusconi hanno mostrato la loro vicinanza al tecnico. Anzi, il presidente ha fatto trapelare la propria delusione nel vedere la squadra di Mihajlovic essere disunita e non vincere.
Oggi Luca Serafini, sempre su Facebook, è tornato ad approfondire la questione relativa alle dimissioni fornendo ulteriori dettagli interessanti sulla possibile decisione da parte del tecnico. Andiamo a conoscerli.Il giornalista cita innanzitutto la vicenda inerente al ritorno di Kevin-Prince Boateng, che sarebbe tutt’altro che avallato da Mihajlovic come invece è stato lasciato trapelare: “Sinisa per convincere presidente e AD a non riprendersi il ballerino, aveva tirato in ballo una telefonata in viva voce a sorpresa con Attilio Lombardo, il quale invitava caldamente l’amico dei tempi Samp a non prendere minimamente in considerazione l’ingaggio del moonwalker, involuto e fuori condizione. A quel punto Berlusconi aveva giocato la sua carta nella manica: ‘Dai Sinisa, non si può negare un piacere all’amica Melissa Satta‘“.
Successivamente il riferimento è all’impiego di Nigel de Jong come titolare e a quando avvenuto domenica in occasione di Milan-Hellas Verona: “Poi l’imposizione De Jong dettata da necessità di mercato, altro incipit mal digerito da Mihajlovic. Ultimo atto (senza stare a parlare di “giuoco” e risultati…) lo scaricabarile di domenica (“Volevamo Sarri o Montella”) e la solitudine dopo lo sfogo sull’arbitraggio al termine della partita contro il Verona“.
Infine Luca Serafini ha fornito ulteriori dettagli sull’eventuale accordo tra Mihajlovic e il Milan per le dimissioni, aggiungendo anche altre considerazioni di carattere personale sul calciomercato e il successore del serbo, oltre che sullo scenario presente del club: “Ecco confezionata l’idea antica delle dimissioni, raggiungibile con un equo accordo sulla buonuscita (un terzo del dovuto, tanto per dirne una). A una società che ha incassato più di 300.000 euro di multe interne – devoluti in beneficenza – per motivi disciplinari contro una media storica stagionale di 50.000, Boateng o addirittura Caceres proprio non paiono servire. E valgono bene un terzo della liquidazione di un allenatore, pronti a bruciare un altro senatore (Brocchi). Né altre spaccature come quella ormai insanabile tra società e allenatore. C’era una volta l’ A.C. Milan, il club più evoluto del mondo“.
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Posted by Luca Serafini on Lunedì 14 dicembre 2015
Redazione MilanLive.it