MILAN NEWS – Se c’è un solo uomo su cui il nuovo Milan deve forzatamente ripartire, quello è sicuramente Gianluigi Donnarumma, per qualità, per l’età verdissima, per i segnali di crescita che ha mostrato giorno dopo giorno. Il giovane portiere classe ’99 è una delle poche note liete della scorsa stagione, l’intuizione di Sinisa Mihajlovic abile a lanciarlo titolare e mantenerlo tale, venendo ripagato a suon di grandi prestazioni.
La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato durante il ritiro di Chicago, prima dell’esordio nell’ICC 2016: “Ho un carattere umile, mi viene naturale affrontare tutto quanto senza farmi trasportare troppo dalla fantasia. A volte l’ansia la sento arrivare, e lavoro su me stesso per tenerla sotto controllo. Ma non pensate a chissà quali segreti psicologici: mi basta una partita alla Playstation per allontanare la tensione. L’importante è far andare la testa da un’altra parte. E’ successo tutto molto in fretta, io penso a vivere il momento e non mi pongo limiti. Da tifoso vedermi nel Milan è una sensazione bellissima, ma mi fa ancora un po’ strano“.
La prossima sarà la stagione delle conferme e tutti si aspettano molto da Gigio: “Non temo il secondo anno, sono sereno perché conosco solo la cultura del lavoro, e il lavoro paga. Non ci possiamo nascondere: iniziamo a raggiungere l’Europa, poi vediamo quale Europa sarà. Dico solo che il Milan fuori dalle coppe non si può vedere. La concorrenza sarà dura, ma il Leicester ci insegna alcune cose…L’idea di rinnovare mi piace molto e mi piace anche pensare a un rapporto col Milan duraturo negli anni. Concettualmente sono uno che non ha problemi al pensiero di fare tutta la carriera nello stesso club. E siccome sono da sempre tifoso rossonero, dico anche che la fascia da capitano sarebbe un sogno, il coronamento di un percorso. Ovviamente, ogni cosa a suo tempo“.
L’intervista prosegue parlando del suo esordio, contro il Sassuolo, grazie alla fiducia donatagli dall’allora mister Sinisa Mihajlovic: “Non lo ringrazierò mai abbastanza, gli devo molto, ma io voglio iniziare bene il campionato. Sensazioni all’esordio? Era la vigilia di Milan-Sassuolo ed eravamo in ritiro a Milanello. Mi prese da parte e mi chiese se me la sentivo. Lì per lì rimasi attonito, non me l’aspettavo, ma lui sapeva bene che avrebbe potuto contare su di me. Vedo troppo poco coraggio, bisognerebbe azzardare un po’ di più e dare maggiori possibilità ai giovani“.
Un giudizio poi sul nuovo allenatore Vincenzo Montella: “Ottime impressioni. Ha tanta voglia, ci troviamo tutti bene. E’ l’allenatore giusto per ripartire“. Sembra che l’ex tecnico della Fiorentina abbia avuto un impatto positivo sulla squadra.
Si chiude con un pensiero a Christian Abbiati, suo mentore e storico vice che ha lasciato il calcio a maggio scorso: “Ci manca, ma io lo sento con regolarità, continua a essere un punto di riferimento per me. Mi dice sempre di continuare così. E mi ricorda che anche lui al debutto a San Siro prese un gol sul suo palo come è capitato a me con il Sassuolo: quindi sostiene che mi aspetta la sua stessa carriera. Magari! Quando ha dato l’addio al calcio e mi ha sollevato le braccia al cielo, non me l’aspettavo. Sono rimasto impietrito e poi sono scoppiato a piangere“.
Redazione MilanLive.it