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Milan, Brocchi: “Non sono il cocco di Berlusconi. Montella ottimo allenatore”

Cristian Brocchi (©Getty Images)

MILAN NEWS – Il suo nome è tornato d’attualità in casa Milan quasi per caso, dopo che per più di un anno non se n’era parlato più. Cristian Brocchi, attuale vice-allenatore di Fabio Capello in Cina, è stato citato da Silvio Berlusconi nell’intervista ormai arcinota degli scorsi giorni.

Il giovane tecnico è stato indicato dall’ex presidente come un trascinatore ideale secondo la sua idea di calcio per il progetto Milan, preferendolo a Vincenzo Montella. Ma guai a chiamarlo ‘cocco’, come spiega Brocchi nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport; ecco perché: “Se fossi stato il cocco, avrei firmato per due anni invece di andare a scadenza col contratto della Primavera. Qualcuno disse anche che avevo fatto carte false per allenare la prima squadra, ma era Berlusconi ad avermi scelto”.

News Milan, la verità di Brocchi: altro che ‘cocco’ di Berlusconi

Il tecnico nativo di Milano, ex centrocampista tra le altre di Verona, Milan e Lazio, ha dunque spiegato il suo punto di vista e il motivo per cui Berlusconi avesse tanta stima per il suo lavoro: “Il presidente vedeva in me l’uomo giusto per il suo calcio, si guardava tutte le partite della Primavera, si era affezionato al mio modo di giocare. Sembrava che il nostro fosse un rapporto esclusivo ma in realtà non c’era alcun legame in ambito personale: solo un discorso tecnico. So che era iniziato tutto con un Milan-Real 2-1 in un torneo a Dubai nella primavera 2015: rimase colpito da un calcio che aveva ritenuto bello e propositivo e da quella volta in poi si fece registrare tutte le nostre partite, cosa che ovviamente io non sapevo”.

Brocchi ha raccontato anche del momento dell’operazione di Berlusconi al cuore, quando è stato scelto Montella al suo posto per guidare la prima squadra: “Nei giorni in cui era in ospedale, appena ho potuto parlargli, gli ho detto che non c’erano più le condizioni per lavorare bene. Credo di essere stato molto onesto, per amore del Milan. Gli ho detto “Presidente non lotti più per me”. Lui è rimasto molto deluso, avrebbe preferito che fossi io a lottare ancora. Ma la situazione era troppo complicata. Un tecnico giovane o debuttante deve avere tutte le componenti dalla sua parte. Peccato, perché Berlusconi aveva le cose chiare in testa: so che una delle sue volontà era quella di far lavorare insieme me e Capello. Io in panchina e il mister come d.t.

Sportivamente infine Brocchi ha elogiato il lavoro di Vincenzo Montella, tecnico del Milan attuale leggermente sotto accusa per i recenti risultati: “Io dico solo che, nonostante abbia un bel rapporto con Spalletti, mi spiacerebbe se Montella perdesse il derby, perché la situazione si complicherebbe molto. Vincenzo è un ottimo allenatore. Diciamo che tifo Milan al 51%…Ritorno al Milan? Non è il primo tra i miei desideri. Voglio solo allenare”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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Keivan Karimi