MILAN NEWS – Non avrà il dono dell’eloquenza, non sarà mai stato un filosofo o uno di quei calciatori con l’indole da insegnante. Ma scavando nella carriera di Gennaro Gattuso si ritrovano delle perle assolute di saggezza e spirito.
La Gazzetta dello Sport, per celebrare i suoi 40 anni, ha ripercorso la vita calcistica di Gattuso riportando altrettante citazioni e frasi rilasciate dall’attuale allenatore del Milan. Un omaggio simbolico per un personaggio straordinario, dall’aspetto e dall’indole rustica e provinciale ma con l’animo di un campione a tutti gli effetti.
Tre sono le citazioni che racchiudono l’indole di Rino Gattuso: “La mia predisposizione alla fatica la considero quasi una malattia” – “Io al Milan mi sentivo tifoso, capitano, presidente” – “Fino a 13 anni ho giocato solo sulla spiaggia, non so tirare le punizioni e non so come si fa un assist, eppure ho vinto un Mondiale“. Parole che esprimono l’umiltà e lo spirito del mister rossonero.
In gioventù, quando ancora non era un calciatore formato e riconosciuto:
«Io da grande volevo fare il pescatore»
«La domenica stavo in spiaggia a giocare con gli amici. Era un punto d’incontro. Mi ricordo ancora che le porte erano i bidoni di nafta. Delle capocciate…»
«Papà, sto scherzando, iamu» («Papà, sto scherzando, andiamo», dopo aver fatto finta di rifiutare la ricca offerta dei Rangers)
«I primi mesi a Glasgow li ho trascorsi in camera, vedevo tutto il tempo Rai Uno. A 18 anni chiuso in una stanza d’albergo a guardare “Il mondo di Quark”»
Frasi che riportano il suo stile di vita e di comportamento in campo:
«Gli avversari mi odiano perché gioco con la fame addosso»
«Se nasci quadrato, mica puoi morire tondo»
«Io non vado al Mondiale per un infortunio? Piuttosto mi lego al pullman come Fantozzi»
«Come mando giù una sconfitta? Da solo, in cucina, mi preparo un panino e lo prendo a morsi come se fosse l’avversario che mi ha battuto»
Le sue parole sul Milan e sull’attaccamento ai colori rossoneri:
«Dovrei essere io a pagare una società come il Milan, che mi permette di partecipare ai più grandi eventi, e non il contrario»
«Il Milan è patrimonio dell’Unesco, altro che Manchester City e Psg: loro sono senza storia»
«Il mio derby preferito è quello di Champions, con la parata di polpaccio di Abbiati che salvò la qualificazione»
Frasi su compagni e avversari incontrati sul campo:
«Kakà è un fenomeno al 100%. Se quest’anno non vince il Pallone d’oro glielo vado a comprare io»
«Kakà mi ricorda il secchione della classe. Al primo allenamento vado per affrontarlo e mi pianta uno scatto tremendo. Penso: o ha un motore nascosto o è di un altro pianeta»
«Quando vedo giocare Pirlo, mi chiedo se io posso essere considerato davvero un calciatore»
«Nedved? Lui ha un gran tiro, io una ciofeca. Io ho il vizio di gesticolare, lui di cascare»
«Complimenti a Zanetti per come gioca. Io a 36 anni striscerò sui gomiti»
«La partita più bella? Quella contro la Juve a Manchester. Quella sera andai oltre le mie possibilità. Ricordo uno scatto di 120 metri per rincorrere il portiere»
«L’avversario più fastidioso da affrontare? Brandão, a Donetsk. Giocava sporco, mi metteva sempre le mani in faccia. Quel giorno non so come ho fatto a non perdere la testa»
«Certo che Totti, in questo momento, è il giocatore più forte del mondo»
Infine le sue dichiarazioni più recenti da allenatore:
«A Sion. Mi è capitato di chiedermi “che cosa ci faccio, ho tutto da perdere”. Mi sono risposto: “Zitto e pedala”. Volevo sentirmi vivo»
«Zamparini è un incompetente totale»
«Questo è il paradiso. Questo per me è un sogno che continua» (novembre 2017, conferenza stampa di presentazione da nuovo allenatore del Milan)
«Sarebbe stata meglio una coltellata che prendere questo gol» (dopo il gol del portiere Brignoli a Benevento).
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it