Abate: Resto qui! Balo è come Ibra ma non come Cassano, ringrazio Leo e Allegri, la Juve può fare la remuntada col Bayern, avevo iniziato male poi…

ABATE MILAN – Di seguito l’intervista integrale di Ignazio Abate, terzino destro del Milan, ai microfoni del Corriere dello Sport.

Buongiorno Abate, il Milan può davvero conquistare un posto nell’Europa che conta?
«Sì, ma dobbiamo battere la Fiorentina, mettendola quasi del tutto fuori gioco dalla lotta per la zona-Champions League. Ma non sarà facile».

Il secondo posto è alla vostra portata?
«Secondo me sì, si inizia a vedere un po’ di luce dopo una partenza difficile. Il Napoli va forte. Da qui fino al termine del campionato i pareggi sono risultati che stanno un po’ stretti».

Anche Abate rivede la luce…
«Avevo iniziato male: prima la caviglia kappaò nel “Trofeo Luigi Berlusconi”, poi mi sono stirato, ho fatto un po’ di fatica. Dopo la sosta di Natale mi sono ripreso, adesso va tutto meglio».

Il baby-De Sciglio come concorrente è stato uno stimolo in più?
«Di concorrenza qui al Milan ce n’è sempre stata tanta… Mattia è la novità, è stato messo in risalto come merita. Ma io qui al Milan me la sono vista con giocatori importanti che avevano più esperienza di me».

Tutto è bene, quindi, quello che era iniziato… male? Abate resta al Milan?
«C’è stata una proposta importante (lo Zenit in gennaio; ndi), non erano voli di fantasia… Poi ho parlato con Galliani, ha voluto che rimanessi qua, il Milan è la mia priorità».

Meno corsa e più precisione: è questo il nuovo Abate?
«No, corro sempre, anche fin troppo. Ma adesso interpreto il ruolo in maniera diversa, ho più padronanza. Prima mi proponevo sempre, adesso riesco a valutare meglio le situazioni».

Riecco la Fiorentina, un girone dopo. Con Allegri che proprio contro i viola a San Siro aveva rischiato il posto…
«Non era stata quella l’unica sconfitta (1-3; ndi). Di brutte prestazioni ce ne sono state tante, ma adesso la squadra sta bene, dobbiamo raccogliere quello che abbiamo seminato».

Viola senza Jovetic al «Franchi»…
«Ma non c’era neppure a San Siro… E’ vero: si tratta di un campione in grado di inventare la grande giocata da un momento all’altro in mezzo al campo. Ma attenzione a Pizarro e Aquilani: non sono da mai sottovalutare quando sono in giornata».

Questo sarà l’anno della consacrazione per Abate?
«Non esiste qui al Milan la consacrazione. O rendi ai massimi livelli o altrimenti sei sempre in discussione. Personalmente penso di aver raggiunto un buon equilibrio interiore».

Merito di…
«Allegri con il quale ho un ottimo rapporto e Leonardo (2009-2010; ndi) che già in ritiro, mi aveva inquadrato in questo ruolo, quello di terzino destro a tutti gli effetti. Prima d’allora avevo fatto un po’ di tutto: anche la mezz’ala o il terzo attaccante. Grazie Leo, hai visto lungo!».

Abate e Antonini, due cavalli di… ritorno che rischiavano di perdersi nell’anonimato del calcio che non conta.
«Una volta non era così come accade adesso qui al Milan. È cambiata la filosofia, quando c’è tanta qualità ci si ferma a riflettere di più prima di prendere certe decisioni. Bisogna fare più attenzione nel valutare i giovani del vivaio».

È quello che accade da qualche tempo a questa parte.
«La crisi economica ha contribuito a rivalutare il settore giovanile. Si investe di più e, soprattutto, si ha più pazienza perchè non si possono commettere errori».

Così è stato per De Sciglio?
«Mattia è pronto anche di testa, è coraggioso, è stato più facile inserirlo».

Guardando al passato qualcuno si è perso un po’ troppo presto per strada?
«Merkel (Udinese; ndi) aveva grandi qualità ma caratterialmente non era pronto. Io e Antonini abbiamo fatto tanta gavetta, ma erano anche altri tempi. Così come Matri e Astori, anche se a nessuno dei due è servita per tornare al Milan».

Che cosa rischia di essere letale per la carriera di un giovane milanista?
«L’essere dimenticato in Serie B o, peggio ancora, nella C. se non sei molto fortunato, queste esperienze ti cambiano completamente la carriera: Un esempio. Di Lino Marzoratti (sta comunque portando il Sassuolo in serie A; ndi) si diceva un gran bene, aveva tante possibilità… Molti, troppi milanisti si sono persi».

Che voto si dà Abate da quando è tornato in pianta stabile al Milan?
«Positivo. Ho vinto uno scudetto, l’anno scorso l’abbiamo buttato via noi. Sicuramente a livello personale questa stagione è la più bella. Intravedo anche i Mondiali, voglio essere protagonista in maglia azzurra».

Montolivo: per lui solo fischi a Firenze…
«Di applausi certamente non se ne aspetta. Comunque fanno più piacere i fischi dell’indifferenza, vuol dire che non ti hanno dimenticato».

Balotelli è veramente l’arma in più di questo Milan?
«Mario incute timore agli avversari, fisicamente è molto forte. Ha tutte le qualità per migliorare e affinarsi, deve essere più maturo dal punto di vista caratteriale. È il primo anno che è protagonista assoluto».

Balo come Ibra?
«Lo può diventare, sta dimostrando che può trascinare il Milan ma non è facile. Deve rimanere al “top” del calcio per almeno 10 anni come Zlatan. Non è facile riuscirvi. Ci sono tanti attaccanti che dopo aver segnato 15-20 gol spariscono».

Balotelli ha qualcosa di Cassano?
«No. Mario lo conosco meglio: mi sembra molto diverso, sotto tutti i punti di vista».

La Juventus può ribaltare lo 0-2 dell’andata contro il Bayern?
«Sì, anche se i tedeschi insieme a Real Madrid e Barcellona sono la squadra più forte in questa Champions League. La qualificazione non è ancora compromessa. A Monaco erano troppi i bianconeri sotto tono, la vera Juve è molto diversa. E poi il 2-0 non è un risultato che ti fa stare tranquillissimo».

Sindrome da derby. Abate l’ha superata?
«Io vivo tutte la partite allo stesso modo, come se fossero una grande sfida. Ho commesso due errori su Milito e adesso ogni leggerezza mi viene addebitata. Ma io non ho problemi…».

La redazione di Milanlive.it

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