Milan-Chievo, Kakà e Balotelli scatenati, è vittoria scaccia-crisi

Kakà Balo
Kakà Balo

Dopo la fiducia in se stesso, il Milan riconquista anche San Siro. Il Chievo è un ottimo sparring partner per interrompere il digiuno di casa che durava da un mese e mezzo, ma è una notte di festa grande e certe notti è meglio non andare troppo per il sottile. E’ festa grande perché, in primis, si celebra un certo Ricardo Kakà, che bagna la sua partita numero 300 in maglia Milan con una doppietta. E che doppietta. Il secondo gol è una ciliegina del fenomeno che è stato e che a tratti è ancora: una pennellata a rientrare che finisce sul palo interno. Clarence Seedorf gli concede l’uscita di scena anticipata per ricevere l’ovazione che merita. Peccato per San Siro mezzo vuoto, ma ultimamente questo passa il convento. E notte di festa sia, perché l’ultima a San Siro contro il Parma era stata una figuraccia. E poi dopo Kakà, c’è pure Balotelli che firma il secondo gol di fila e che porta a 13 il bottino in campionato (17 invece le reti realizzate finora in stagione).

E tre Soprattutto, c’è il Diavolo che infila la seconda vittoria di fila. E con il punto di Roma contro la Lazio siamo a tre risultati utili consecutivi. La strada per l’Europa è ancora lunga, soprattutto se provinciali come l’Atalanta (e il Parma, appunto) si mettono a correre come fossero squadre da scudetto. Però la via sembra tracciata. Seedorf alla vigilia chiedeva 4-5 risultati utili per dare consistenza al suo progetto. Siamo oltre metà cammino. Certo, sulla via ci saranno squadre più toste del Chievo che non ha certo la qualità del Milan ma almeno poteva mostrare una grinta da truppa con l’acqua alla gola. Invece anche lo zero nelle caselle di espulsi e ammoniti la dice tutta sull’atteggiamento della Corini band. Va bene, i punti salvezza deve cercarseli altrove, però almeno quel pari dell’andata poteva dargli più coraggio.

Partenza lanciata Non è stato nemmeno fortunato. Perché la gara s’è messa subito in discesa per il Milan. Alla prima azione è passato in vantaggio con Balotelli su cross di Rami, uno che magari dietro qualche spavento lo dà ma davanti sa sempre cosa fare. Le acque della difesa del Chievo si sono aperte davanti a super Mario anche se c’era un leggero fuorigioco di Zaccardo (che salta di testa e dunque è «attivo») a viziare l’azione. Ma tant’è. Il gol immediato ha scombussolato i piani di Eugenio Corini che aveva predisposto per l’occasione una difesa a 5 funzionale per arginare i 4 attaccanti del Milan e una coppia veloce in avanti per sfruttare le eventuali ripartenze. Dovendo subito rincorrere, il Chievo si è trovato spiazzato. Niente più spazi per buttarsi in contropiede. Buon per Seedorf che con la difesa raffazzonata poteva vivere qualche brivido in più. Per il resto, dalla cintola in su l’olandese ha confermato la squadra vittoriosa a Firenze. Taarabt è stato come sempre l’uomo dell’accelerazione, Kakà quello del raccordo e Honda finalmente ha fatto qualcosa da giocatore di livello, con il lancio vellutato per Kakà che in area ha avuto il tempo di stoppare di petto prima di bucare Agazzi. Peccato per il giapponese che subito dopo ha sprecato un’occasione d’oro sull’invito di Balotelli, tutto solo a due passi dalla porta. Mancherà ancora l’appuntamento con il gol, ma ha mostrato di essere in crescita. Soprattutto a livello di condizione fisica. Comunque poco male, perché la sfida era saldamente in mano al Diavolo. Il Chievo, nemmeno tanto generoso, non è mai stato davvero pericoloso. Subiva dietro, subiva in mezzo e faceva una fatica immane davanti con l’ex Paloschi e Obinna a cercare di liberarsi per il tiro. Così a fine primo round la perdita di Muntari (dentro Essien) per infortunio non ha fatto strappare i capelli a Seedorf.

Ciliegina Kakà Magari nel secondo round ci si aspettava una minima reazione del Chievo, invece è cominciato come il primo. Con il capolavoro di Ricky a chiudere definitivamente la partita. Corini ha fatto dei cambi per dovere di ruolo, Seedorf ha fatto riposare anche De Jong provando Poli in copertura centrale con Essien. Son piovute altre occasioni per il Diavolo, mancate per sufficienza (Balotelli) o sfortuna (Taarabt, che un gol lo meritava). Il Chievo ha pure sprecato nel recupero finale un rigore con Thereau (traversa) che se l’era procurato per un fallo di Zaccardo dopo un controllo sbagliato in area dal difensore rossonero. Amen. Adesso c’è il Genoa ad aspettare il Milan nella notturna di lunedì 7 aprile. Altro tipo d’impegno, altro ritmo da affrontare. Il Genoa di Gasperini corre. Insieme con Abate, potrebbe rientrare anche capitan Montolivo. Ha il compito di inserirsi in questo Milan che senza di lui ha collezionato tre risultati utili. Ma fino a prova contraria, è una freccia in più nella faretra di Seedorf.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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