La crisi del Milan passa dal centrocampo: il gioco è inesistente

Montolivo si dispera (getty images)
Montolivo (getty images)

Il momento buio del Milan passa sicuramente dalle difficoltà del ruolo nevralgico del gioco del calcio, il centrocampo. Molti dicono che per vincere i campionati ci voglia una difesa impenetrabile, altri affermano che siano gli attaccanti i soli a fare la differenza: la verità è che la forza di una squadra si misura dalla bravura dei propri centrocampisti. La situazione attuale del club rossonero, dimostra che la pochezza tecnica e tattica della linea mediana impedisce la nascita di una qualsiasi forma di gioco organizzato e corale. Il Milan di Filippo Inzaghi, purtroppo, non gioca a calcio.

 

Abituati a centrocampisti dai pieni buoni del calibro di Pirlo, Rui Costa, Seedorf e altri, per i tifosi rossoneri assistere alle prove tragicomiche di questa stagione è qualcosa di molto simile a un supplizio. Super Pippo aveva illuso tutti nelle prime giornate e anche una mediana costituita dai vari Essien, Muntari, De Jong, Montolivo, Van Ginkel e Poli sembrava poter funzionare. Con il passare del tempo però, è venuta a galla l’assoluta inadeguatezza di almeno la metà dei giocatori sopra citati di poter vestire la casacca del Diavolo.

 

Nel Milan di oggi manca infatti un vero regista, un metronomo capace di scandire la manovra e tramutare il palleggio difensivo in azioni offensive. Questo ruolo sarebbe dovuto essere ricoperto da Riccardo Montolivo, ma il capitano rossonero sembra aver dimostrato di non essere in grado di caricarsi sulle spalle il comando di una grande squadra. Tolto l’ex Fiorentina, nessuno dei centrocampisti di ruolo presenti nella rosa sembra poter prendere in mano la responsabilità del gioco dei rossoneri. Michael Essien e Sulley Muntari hanno evidenziato gravi limiti tecnici e atletici, collezionando prestazioni imbarazzanti insieme a una sfilza di cartellini. Marco Van Ginkel è apparso spaesato e impreparato nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in campo da mister Inzaghi e persino Nigel De Jong quest’anno non riesce a ripetersi sui livelli della scorsa stagione, complici anche gli infortuni e la completa assenza di supporto in quel ruolo. E’ dunque Andrea Poli l’unico che può racimolare una sufficienza per la sua stagione, dato implicito che conferma la non conformità della rosa del Milan.

 

Ciò che ormai appare chiaro ed inequivocabile è che nel centrocampo del Milan non sono presenti giocatori di livello, capaci di impostare la manovra ed innescare il potenziale offensivo di cui la squadra dispone. Troppe volte il possesso palla risulta sterile e viene prevalentemente sviluppato per vie orizzontali; troppo spesso i difensori sono costretti a lanciare lungo per l’attaccante di turno; troppo frequentemente la squadra rimane spezzata in due linee, quella d’attacco e quella di difesa, senza avere un raccordo centrale. La critica addossa a Inzaghi le colpe di questa assenza totale di gioco del Milan ma la verità è che gli uomini a sua disposizione possono offrire ben poco in più di quello che hanno fatto vedere fin ora. La mancanza di organizzazione tattica dovuta all’inesperienza dell’allenatore, sommata al deficit tecnico dei centrocampisti rossoneri ha condannato il Diavolo a un altro anno di inferno. Si spera che nella prossima sessione di calciomercato, al posto di un altro attaccante o dell’ennesimo trequartista, vengano acquistati (finalmente) un paio di centrocampisti veramente da Milan.

 

Andrea Panzeri – Redazione MilanLive.it

 

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