Mani cinesi sul Milan: il governo vuole Mr. Zong a capo dei rossoneri

Zong Qinghou (Getty Images)
Zong Qinghou (Getty Images)

Giorni frenetici di indiscrezioni, rumors e nuove idee sul fronte societario per quanto riguarda il Milan, e quel passaggio di consegne dall’era Berlusconi a quella che potrebbe cominciare a breve con il primo investitore straniero a capo del club meneghino. La Gazzetta dello Sport di oggi riporta l’ultima novità che rimbalza dalla Cina e che spaventa quel Bee Taechaubol che sembrava in pole e in netto vantaggio per l’operazione di acquisizione delle quote rossonere.

 

Il vice-presidente della Camera di Commercio cinese, ovvero Fu Yixiang, avrebbe lanciato dalle proprie agenzie di stampa un’ultima idea: cinque grandi aziende asiatiche interessate al Milan e coadiuvate dal governo dell’esteso paese orientale nel tentare la scalata alle quote di maggioranza. La possibile creazione di un consorzio tra questi grandi imprenditori per rilevare il 50% della società rossonera, mentre la restante metà verrebbe acquisita tramite un’operazione di ‘crowfunding‘ generale. Un’idea che dalla Cina indicano non troppo remota anche se fantasiosa nei termini e nelle modalità descritte.

 

Ma la vera novità è che lo stesso governo cinese stia spingendo purché a capo della cordata vi sia Mr. Zong Qinghou, presidente della Wahaha Group, divenuto grazie alle bibite dissetanti uno degli uomini più ricchi del paese. I vertici politici ed economici della Cina vorrebbero proprio l’uomo d’affari suddetto come presidente del Milan, come segnale di una politica di investimenti esteri in crescita ed espansione mondiale. Una questione dunque interna che passa dal favorire lo sviluppo progettuale di un Milan che attende con ansia e frenesia di conoscere il proprio destino, sempre più di matrice orientale.

 

Redazione MilanLive.it

 

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