Milan, Ibrahimovic atto 3: Raiola un ciccione mafioso, e quell’animale dell’americano

MILAN IBRAHIMOVIC – Ultimi stralci dell’intervista rilasciata ieri da Zlatan Ibrahimovic a La Gazzetta dello Sport. Lo svedese parla del suo agente/amico Mino Raiola: «E pizzaiolo. La prima volta che l’ho visto nel suo ristorante pensavo fosse uno scherzo. Ma poi ho sentito subito feeling: questa persona mi aiuterà. Non pensava solo a guadagnare su di me, mi portava a mangiare da sua madre, mi telefonava per saper come stavo… A un amico così do il cuore. Anche se pazzo. E fa paura. Temo sempre che faccia saltare le trattativa. Come quella tra Ajax e Juve. C’era tensione. Io pregavo: “Mino chiudila, chiudila…”. Lui prese un pallone e si mise a palleggiare. La palla sbatteva contro gli avvocati olandesi in cravatta, contro Giraudo e Moggi, serissimi. Mino li invitava: “Dai, giochiamo…” Poi però l’ha vinta lui. E nel conto mi ha fatto avere pure una Ferrari Enzo, il mio sogno. Ne erano rimaste tre in Italia. Si mosse Montezemolo per recuperarmene una». Sulla famosa rissa con Zebina e Onyewu infine: «È andato giù subito. Non come quell’animale dell’americano, grosso come me. Ci siamo azzuffati a terra e ci ho lasciato una costola».

La redazione di Milanlive.it

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