Ibra ricorda la propria infanzia: “Mi dicevano che ero piccolo e mi infuriavo! Mi piaceva fare le finte e stupire la gente”

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IBRAHIMOVIC – Tuttosport ha riportato uno stralcio della biografia di Ibrahimovic, Io Ibra, in cui lo stesso svedese parla della propria infanzia: “A Rosengård avevamo diversi campetti tutti più o meno decenti, anzi, no, quello che chiamavamo campetto degli zingari era piuttosto disastrato. Ognuno stava nel suo, e il nostro, quello del palazzo dove abitava la mamma, si chiamava Tornrosen. C’erano un’altalena, un’area giochi, un palo da bandiera e un campo da calcio. Certe volte gli altri non mi volevano in squadra, dicevano che ero troppo piccolo. Allora mi infiammavo all’istante. Detestavo essere escluso. E odiavo perdere. Ma la cosa più importante non era vincere, erano le finte e il bel gioco. Erano quelle grida di stupore: “Oh, oh! Wow! Guarda quello che combina!”. Si trattava di fare impressione sugli altri ragazzi…”
da “Io, Ibra”.

La redazione di Milanlive.it

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