Milan, quanti teatrini: adesso tocca a Seedorf, prima imposto e poi scaricato da Berlusconi

AC Milan v AC Chievo Verona - Serie A

Quando Clarence Seedorf fu imposto da Silvio Berlusconi sulla panchina del Milan per sostituire l’esonerato Massimiliano Allegri nessuno avrebbe immaginato che si sarebbe poi presentato uno scenario come quello attuale.
L’olandese è praticamente un dead man walking. Il suo destino è già segnato indipendentemente dai risultati, che nelle ultime 8 partite di campionato parlo chiaro: 6 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta (contro la formidabile Roma all’Olimpico) e zona Europa League ad un passo. Non si riesce a capire perché venga messo in discussione.

Le indiscrezioni della stampa e le frecciate di Berlusconi in merito ad una cattiva gestione dello spogliatoio non appaiono convincenti. Una squadra spaccata al suo interno non può ottenere i risultati delle ultime 8 partite se non è unita e non rema nella stessa direzione del tecnico. Il fatto che qualche giocatore possa non essere contento del proprio utilizzo rientra nelle normali dinamiche che si verificano in qualsiasi squadra, dove tutti vorrebbero essere sempre titolari e giocare tutte le partite. Da qui a creare dei veri e propri “casi” o a parlare di “mal di pancia”, però, ce ne passa.

C’è chi dice che Seedorf si sarebbe resto protagonista di alcuni comportamenti poco consoni con quelle che sono le regole a Milanello entrando in contrasto con la società ed in primis con un Adriano Galliani che mai lo ha voluto e che ha sempre fatto il tifo per Filippo Inzaghi evitando spesso di commentare i risultati positivi del Milan snocciolando le sue note statistiche che per mesi nel 2013 hanno irritato i tifosi, preoccupati più che altro della poca competitività della squadra che poi si è materializzata diversamente da quanto affermava l’amministratore delegato (“Siamo competitivissimi“).

Speriamo che la verità su Seedorf venga fuori a fine stagione. La cosa certa è che in casa Milan si è verificato l’ennesimo teatrino. Ci eravamo abituati a quelli di mercato, con cessioni smentite e poi effettuate (Kakà, Thiago Silva e Ibrahimovic giusto per fare tre nomi a caso) ed acquisti mediocri spacciati per grandi colpi. Ma la società dalla stagione scorsa ha voluto deliziarci con poco edificanti teatrini riguardanti anche gli allenatori. Ricordiamo bene la cena di Arcore al termine del campionato passato nel quale fu deciso di tenere Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan nonostante Berlusconi l’avesse delegittimato da molto tempo. I risultati di tale scelta poi si sono visti. Adesso è il turno di Seedorf, imposto da Berlusconi stesso e scaricato in poco tempo. In queste settimane mai una parola per difendere quello che era un suo pupillo dichiarato. Anzi, ora iniziano anche le frecciate (“Alla Sacra Famiglia ho conosciuto persone che gestirebbero bene lo spogliatoio del Milan”). E’ una situazione veramente imbarazzante.

A fine stagione Seedorf verrà cacciato al 99.9% e chiunque lo sostituirà (Inzaghi molto probabilmente) si ritroverà ad essere coinvolto in nuovi teatrini ed avrà molta difficoltà a fare ottimi risultati visto che Berlusconi non sembra intenzionato ad investire per rinforzare la squadra per renderla competitiva. Ogni giorno si parla di Seedorf e dei possibili sostituti, ma non dimentichiamoci mai che il principale problema del Milan attuale si chiama Silvio Berlusconi (con Adriano Galliani in seconda posizione).

 

Matteo Bellan

 

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