Tassotti: “Milan e Inter possono recuperare. Kakà? Quando è tornato si è preso la squadra sulle spalle”

Mauro Tassotti (Getty Images)
Mauro Tassotti (Getty Images)

Mauro Tassotti, vice-allenatore di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan, è stato raggiunto dai microfoni di Milan Channel e ha parlato del derby di domenica sera contro l’Inter. “E’ la partita più sentita dai tifosi e da tutti noi dell’ambiente – ha dichiarato – Oltre che per la supremazia cittadina, spesso un derby ha deciso interi campionati, è una partita speciale. Ci son stati anche derby di Champions League, serate sempre emozionanti e indimenticabili”.

 

Nonostante le due squadre sembrano ormai tagliate fuori dalla lotta per un posto in Europa League, Tassotti crede ancora in un’incredibile rimonta e sottolinea l’importanza del match, smentendo anche la possibilità di giocare un derby in una cornice di pubblico più povera del solito per via della contestazione della Curva Sud: “Qualcuno dice che le due squadre non hanno più molto da chiedere al campionato, invece abbiamo entrambe la speranza di poter recuperare. Sarà un derby sentito, ci sarà tantissima gente e credo che la cornice sia importante. Giocare un derby con 40mila persone non sarebbe nemmeno un derby”. E per concludere, l’ex difensore rossonero ha spazio anche per una battuta sull’esito del match: “Meglio la vittoria o la prestazione? Speriamo di farlo nostro giocando bene”.

 

Un commento anche sull’ex compagno di squadra Carlo Ancelotti: “E’ stato un calciatore straordinario, doveva combattere tutti i giorni con quel ginocchio. Non ho mai visto uno contrastare così forte come lui, poteva esplodere il pallone”.
Sulla carriera da allenatore invece: “E’ diventato un grandissimo allenatore. La sua qualità migliore credo sia quella di avere un rapporto straordinario con tutte le persone con cui ha a che fare. Si lascia sempre bene con tutti quelli che sono stati attorno a lui. Ha allenato le squadre più prestigiose, vincendo sempre. Sono stato molto felice di aver giocato e lavorato poi con lui”.

 

Non poteva mancare un commento anche su capitan Paolo Maldini: “Sono stato compagno di stanza per tanti anni con lui. E’ stato uno dei più grandi della storia del Milan. Una bella persona, e un grande amico. Ho fatto qualche intervista su di lui per ‘Sfide’, non posso che dire belle parole su Paolo. Per me è stato un compagno straordinario”.

 

Il talento di Andriy Shevchenko era difficile da migliorare, ma Tassoti spiega cosa fecero lui e Ancelotti per migliorarlo: “Andriy è un grande amico, e un altro grandissimo campione. Abbiamo in comune la passione per il golf. Con lui si cercava di migliorarlo ma era difficile: era un giocatore strabiliante, abbiamo lavorato con lui soprattutto su cosa dovesse fare nei movimenti senza palla. Credo sia migliorato molto, diventando anche un uomo squadra”.

 

Su Serginho: “Non amava fare il terzino, ma aveva una qualità tecnica e atletica incredibile, e per questo ci ha fatto un po’ disperare (ride, ndr). Ha fatto fare tantissimi gol a Pippo che ci odiava quando lo lasciavamo fuori perché sapeva che per lui era una fonte incredibile di assist. Forse gli mancava il furore agonistico, ma è stato un gran bel giocatore e una grande persona”.

 

Uno dei più grandi giocatori che hanno vestito la maglia rossonera negli ultimi 15 anni, è stato sicuramente Ricardo Kakà: “La sua bravura nei primi giorni a Milanello era sorprendente. Non lo conoscevamo bene, ma sono bastati veramente due allenamenti di spessore per capire che avevamo davanti un grandissimo giocatore. E poi si è rivelato anche una grandissima persona. E’ andato via in un momento in cui stava bene, ma ha avuto delle difficoltà a Madrid. Quando è tornato, forse non era il Kakà che ci aveva lasciato, ma ha dato un’impronta importante dando una grandissima mano lo scorso anno. Si è preso la squadra sulle spalle. E’ stato davvero una bella persona e un giocatore straordinario e si merita tutte le soddisfazioni che si è preso nella sua carriera e che si sta prendendo”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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