Materazzi rivela: “Fui vicino al Milan. Inter più forte dei rossoneri”

Marco Materazzi (Getty Images)
Marco Materazzi (Getty Images)

Marco Materazzi è un giocatore che tanti tifosi dell’Inter ricordano positivamente, mentre quelli del Milan hanno in mente le diverse entrate dure che l’ex difensore nerazzurro ha effettuato nel corso di diversi derby oltre a quella che ricevette da Zlatan Ibrahimovic nel 2010.

 

Uno degli eroi del Mondiale 2006 in Germania con la maglia della nazionale azzurra, Materazzi ha poi intrapreso la carriera da allenatore una volta lasciato il calcio giocato nel 2011. E’ stato ingaggiato dagli indiani dello Chennaiyin un anno fa ed ha avuto modo di allenare gente del calibro di Alessandro Nesta, Mikael Silvestre ed Elano. La sua squadra, dopo aver superato la regular season al primo posto, è stata eliminata in semifinale dai Kerala Blasters dell’ex portiere della nazionale inglese David James.

 

Materazzi ha concesso un’intervista al Corriere della Sera per parlare del derby Inter-Milan di questa sera. Una partita che secondo lui non garantisce un pass eventuale per l’Europa League a chi vince: “No, è una finale solo per la città. Anche se sento tanti proclami, penso sia impossibile per entrambe le squadre andare in coppa“. Eppure lui stesso credeva che con il ritorno di Roberto Mancini i nerazzurri potessero arrivare persino al 3° posto: “Mi ero sbagliato. Qualitativamente sono superiori al Milan, ma l’allenatore non è riuscito ad invertire la rotta“.

 

Un’immersione poi nei ricordi menzionando quello che per lui è il derby più bello e i tanti duelli avuti nella stracittadina milanese: “28 ottobre 2006, segnai e fui espulso ingiustamente. Milanista a cui sono più affezionato? Gattuso, ci conoscevamo da bambini ma in campo ci affrontavamo senza esclusione di colpi. I duelli con Sheva duri e leali? Com’è giusto che sia. Con Costacurta ebbi qualche battibecco, ma poi ci chiarimmo”.

 

Infine Materazzi conferma che fu vicino al trasferimento al Milan: “Certo, ai quei tempi giocavo poco. Non volevo perdere l’occasione del Mondiale e al Milan avrei avuto un posto. Poi Lippi mi rassicurò e rimasi dove vinsi tutto. Il festeggiamento con la maschera di Berlusconi? Era una promessa fatta a mio figlio, ma il gesto non fu né provocatorio e né politico. Poi mi chiarii con il Presidente, ci mettemmo a ridere insieme“.

 

Redazione MilanLive.it

 

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