Stadio Milan, scatta l’iter burocratico: sei mesi per il sì del Comune

Jaap Kalma, Barbara Berlusconi e Fabio Novembre (foto Ansa)
Jaap Kalma, Barbara Berlusconi e Fabio Novembre (foto Ansa)

La prima partita è stata vinta ieri, con il sì ufficiale di Fondazione Fiera per l’utilizzo dei propri terreni in favore dello stadio di proprietà del Milan. Ma da oggi in poi scatterà il secondo tempo di questo progetto tanto importante quanto scabroso per i tanti iter burocratici che bisognerà superare prima di cominciare la costruzione dell’impianto. Barbara Berlusconi e il suo staff sono comunque già all’opera per presentare tutti i documenti e garanzie necessarie.

 

La Gazzetta dello Sport parla di una prima mossa proprio di Fondazione, che dovrà chiedere il permesso al Comune di Milano di costruire sui suoi terreni lo stadio rossonero al posto dei padiglioni 1 e 2 dell’ex polo fieristico cittadino. Da quel momento in poi il Comune avrà sei mesi di tempo per leggere e approvare il tutto. Non si tratterà soltanto sul piano tecnico, ma anche e soprattutto su quello politico, come è da prassi in queste situazioni burocratiche e istituzionali.

 

Pareri positivi sono arrivati ieri sia dal sindaco Giuliano Pisapia, che analizzerà il progetto al Consiglio Comunale nel più breve tempo possibile, e dall’assessore allo sport Chiara Bisconti, la quale ha parlato di “una grande chance per Milano”. Nei desideri del Milan l’inizio dei cantieri dovrebbe avvenire già nel 2016 ed i lavori durare almeno due anni: obiettivo giocare nello stadio di proprietà per la stagione 2018-2019.

 

Redazione MilanLive.it

 

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