Dai soci al marketing: tutte le incognite dell’operazione Mr. Bee-Milan

Bee Taechaubol (foto sportmediaset.it)
Bee Taechaubol (foto sportmediaset.it)

Il quotidiano La Repubblica, finito al centro di polemiche per alcuni articolo sull’affare Bee Taechaubol-Milan, anche oggi continua a dichiararsi scettico su questa operazione. Com’è risaputo, ieri doveva essere il giorno del closing e dunque una data storica della storia del club di via Aldo Rossi. Invece niente firme, il broker thailandese si è presentato ad Arcore per ottenere una proroga dei tempi per chiudere la transazione e l’ha ottenuta. Fininvest e Silvio Berlusconi hanno fiducia nella controparte, ma adesso vogliono fatti concreti.

 

Il percorso tecnico – presentazione delle fidejussioni bancarie, accordi con i finanziatori, creazione di una società ad hoc per la suddivisione delle quote – è stato fissato. Adesso servirà circa un mese per concludere l’affare. Se dovesse verificarsi qualche intoppo, il banco potrebbe saltare definitivamente e sarebbe molto grave.

 

Mr. Bee ha ribadito di avere le coperture finanziarie dei 480 milioni di euro previsti, garantiti dalla banca cinese Citic e anche dalla Ads Securities di Abu Dhabi, ma ancora non vi è certezza sulla modalità del trasferimento di questa somma alle casse Fininvest. Sarà importante poi capire come si svilupperà il piano di espansione commerciale del Milan in Asia, al di là di quelli che sono i sondaggi sul numero dei tifosi milanisti (82 milioni di persone) e dei simpatizzanti (237 milioni). Su questo tema ci si è concentrati parecchio nel corso del summit di Fininvest.

 

Inoltre l’uomo d’affari di Bangkok deve anche chiarire fino in fondo quali siano i soci della cordata che rappresenta. Oggi sono del tutto ignoti a FIGC e Lega Calcio per le “prove di onorabilità”, impongono ai soci dei club calcistici la cui quota ecceda il 10% di uscire allo scoperto entro 30 giorni. Bee Taechaubol deve sciogliere alcuni nodi importanti ancora.

 

Redazione MilanLive.it

 

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