Gazzetta – Milan: le cinque cause della crisi

Luiz Adriano
Luiz Adriano (Getty Images)

La Gazzetta dello Sport nella propria versione online indica quali sono a suo avviso le cause della crisi nella quale il Milan è piombato dopo le due sconfitte consecutive contro Genoa e Napoli. Molto pesante il k.o. subito a San Siro contro i partenopei, uno 0-4 decisamente umiliante per una squadra che punta a qualificarsi per la prossima Champions League. Questi i punti evidenziati dalla rosea.

 

    1. Mihajlovic, la classifica e gennaio: il Milan è una squadra sterile, non è né una squadra difensiva, né offensiva. Senza precisa identità, resta avvinghiata in limiti tecnici più che tattici che ne fanno una formazione non di altissima classifica. Già la classifica, quella sì che adesso comincia a far paura. Solo 9 punti in sette gare, quattro sconfitte, distanze che cominciano a pesare. La Fiorentina una delle candidate alla zona Champions ha il doppio dei punti dei rossoneri, l’Inter è a +7, la Lazio a + 6, la Roma a + 5… Colpa di Mihajlovic aver sopravvalutato la rosa in qualità e personalità. Compito di Mihajlovic sarebbe restare attaccato al carro delle prime fino a gennaio e poi convincere Berlusconi a fare altri acquisti e parecchie cessioni. Ma riuscirà ad arrivare a gennaio? Difficile che un altro tecnico possa fare molto di più, visti i precedenti. Nel frattempo forse è il caso di cambiare modulo e coprire questo Milan sforacchiato.
    2. Diego Lopez: è un lontano parente di quello visto nella passata stagione, quando era stato uno dei pochi a salvarsi dal fallimento della gestione Inzaghi. Sia a Genova che contro il Napoli è stato poco reattivo sulle punizioni di Blerim Dzemaili e Lorenzo Insigne. Non è lui il primo problema del Milan, ma non sta neppure compiendo miracoli.
    3. Difesa: Cristian Zapata è molto bravo quando si tratta di correre e metterci il fisico, ma quando invece deve usare i piedi e la testa (intesa come concentrazione) è un autentico disastro. Contro il Genoa ha provocato l’espulsione di Alessio Romagnoli, contro il Napoli ha avviato il gol di Allan. Il problema è che gli altri centrali non sono meglio del colombiano: Alex e Philippe Mexes (rinnovo sciagurato) non sono presentabili, Romagnoli deve crescere e Rodrigo Ely è ancora molto acerbo per certi livelli. Troppo poco, non è un caso che il Milan abbia la seconda peggiore difesa della Serie A.
    4. Centrocampo: Riccardo Montolivo sta facendo il proprio meglio da playmaker e non gli si può chiedere molto di più. Ma le due mezzali devono fare meglio, garantendo quegli inserimenti in fase offensiva che finora non si sono visti. Da Andrea Bertolacci e Juraj Kucka non è arrivato neanche un gol. In generale il livello del reparto poi è basso. Basti vedere che in panchina c’è gente come Antonio Nocerino, Andrea Poli, José Mauri e Nigel de Jong. Spaesati anche i vari Suso e Keisuke Honda quando hanno giocato. Al Milan serviva almeno un leader in mezzo e non è stato preso.
    5. Attacco: quattro gol in due tra Carlos Bacca e Luiz Adriano. La coppia fa acqua da tutte le parti se confrontata con quella Insigne-Higuain. Entrambi troppo fumosi e in difetto di personalità. L’unica alternativa è la scommessa Mario Balotelli. Poche le alternative. Jeremy Menez e M’Baye Niang sono infortunati, mentre Alessio Cerci è impresentabile.

     

    Redazione MilanLive.it

     

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