Cerci ‘tradito’ dai suoi ex tifosi. Ma non è da escludere un ritorno a Torino

Alessio Cerci Keisuke Honda
Alessio Cerci e Keisuke Honda (Getty Images)

I fischi della Maratona sono come una pugnalata alle spalle“. Amaro il commento di Alessio Cerci dopo le critiche sonore ricevute dalla curva del Torino durante il match pareggiato dal suo Milan sabato sera. L’ex di turno già un anno fa fu accolto da uno striscione non troppo morbido nei suoi confronti, e l’altro ieri i tifosi granata non sono stati affatto più docili con l’ala mancina rossonera, autore fra l’altro di una prestazione insufficiente.

 

Come riporta il Corriere dello Sport, la curva torinese non ha perdonato a Cerci l’abbandono richiesto a gran voce della scorsa estate, direzione Madrid, con tanto di messaggio della fidanzata Federica che pungeva il calcio italiano e la eventuale ‘scarsezza’ di certi ambienti sportivi. L’attaccante esploso in maglia granata è accusato di aver tradito il club preferendo i soldi e la fama della Liga spagnola, per poi tornare in Italia nel Milan a gennaio scorso puramente ridimensionato.

 

Cerci è rimasto scottato dai fischi e dagli insulti dei suoi ex supporter, anche perché fino alla scorsa estate una piccola speranza di tornare sotto la guida di Giampiero Ventura l’aveva avuta. E non è detto che al termine del prestito biennale dall’Atletico non si possa riprovare ad imbastire questa soluzione, anche se i più di 2 milioni netti di ingaggio percepito frenano l’affare. Il Cerci ferito intanto ascolta e passa, senza fossilizzarsi su quei fischi tanto dolorosi.

 

Redazione MilanLive.it

 

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