Ciao Cesare, bandiera del Milan e del calcio mondiale

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Cesare Maldini ricordato ieri sui campi (©getty images)

Il calcio italiano lo ha ricordato con un minuto di raccoglimento intenso, e ne celebrerà la vita e gli onori domani mattina, ore 11, nella basilica di Sant’Ambrogio quando avverrà l’ultimo caloroso saluto a Cesare Maldini, bandiera del Milan e simbolo di un calcio che non c’è più, fatto di passione, professionalità, amore e fatica per questo sport.

Cesarone ci ha lasciati ieri notte a 84 anni, dopo una vita meravigliosa sia nel lavoro che negli affetti: ha costruito una grande famiglia, una dinastia che grazie a Paolo Maldini è proseguita in maniera scintillante a tinte rossonere. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, Cesare ha avuto grandi soddisfazioni prima da calciatore, coriaceo difensore capace di trionfare 4 volte in campionato con il Milan e di alzare da capitano la Coppa dei Campioni del 1963, in quella squadra leggendaria con Nereo Rocco in panchina e Gianni Rivera in campo. Da tecnico ha fatto grandi cose: vice di Enzo Bearzot nel Mundial ’82 vinto dall’Italia, mentre da c.t. dell’Under 21 si è laureato tre volte campione d’Europa. Ha guidato il Milan in emergenza vincendo un derby per 6-0 ed è stato persino chiamato dal Paraguay per i Mondiali del 2002, ottenendo una buona qualificazione agli ottavi.

Un professionista mondiale dunque, un triestino doc dal sorriso e dall’eleganza innata capace di suscitare simpatia, anche per le imitazioni quasi fedeli di Teo Teocoli. Oggi ci sentiamo di dire soltanto grazie ad un uomo, un milanista vero, che ha fatto sognare e amare ancor di più questo sport e questi colori.

 

Redazione MilanLive.it

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