Milan, tutti in ritiro. Mihajlovic: “Così non si vince più”

Sinisa Mihajlovic (Getty Images)
Sinisa Mihajlovic (Getty Images)

Una scelta condivisa dalla società, appoggiata sia da Adriano Galliani che da Silvio Berlusconi, come fosse l’ultima possibilità di provare a salvare qualcosa in un campionato tutt’altro che semplice. Il Milan va in ritiro, decisione di Sinisa Mihajlovic che dopo il k.o. di Bergamo non c’ha pensato molto e ha indetto tale punizione per la sua squadra, colpevole di una prova sottotono e decisamente priva di forza di volontà.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, Mihajlovic al fischio finale di Atalanta-Milan è rimasto quasi immobile, impassibile e pensieroso davanti alla propria panchina, immaginando la difficoltà del suo lavoro in settimana, tra le critiche feroci di stampa e tifosi e l’impresa di tirar fuori nuovamente gli attributi dai suoi calciatori. Il Milan di un anno fa era già lontanissimo dalle zone ‘europee’ di classifica, quello attuale rischia di perdere posizioni che sembravano già ampiamente consolidate. Ma Mihajlovic poco può combinare se ha in suo possesso una rosa corta e sopravvalutata, anche se il tecnico prova a difendere l’indifendibile.

Nel post-partita Mihajlovic ha spiegato così la scelta del ritiro punitivo: “Mi scuso con i tifosi, evidentemente abbiamo dei limiti grandissimi che non riusciamo a risolvere neanche in allenamento. Le colpe sono mie, la nostra rosa è forte ma se non si lotta non si vince. Abbiamo sei giorni per tirar fuori gli attributi, il sesto posto è ancora alla nostra portata ma se non cambiamo atteggiamento non ne vinciamo più neanche una“.

 

Redazione MilanLive.it

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