Sacchi: “Milan indecifrabile, servono umiltà e sacrificio. Montella in gamba”

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©Getty Images)

MILAN NEWSArrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Tra i tanti temi affrontati, non poteva mancare il Milan. Lui conosce molto bene il club rossonero, dove ha allenato e vinto. Ovviamente l’ambiente è cambiato dai suoi tempi, le ambizioni sono diverse e la società viaggia verso la cessione ai cinesi.

Il 72enne di Fusignano sul Milan si è così espresso: «Impossibile decifrarlo. Montella è in gamba, dà un’impronta molto definita alle sue squadre. I giocatori devono essere umili e disponibili al sacrificio. E tutti dovranno sforzarsi di ritrovare l’orgoglio di appartenenza: sono in una società che ha scritto la storia del calcio, devono esserne felici. Questo è il punto di partenza».

Sacchi successivamente spiega quali differenze ci sono rispetto a quando c’era lui ad allenare il club: «Quando allenavo il Milan io cercavo prima gli uomini e poi i calciatori. Sapete perché non ho voluto Borghi che pure era sponsorizzato da Berlusconi? Perché non era un professionista serio. La testa viene prima delle gambe e dei piedi. Gullit, quando c’erano le partitelle di calcio-tennis, non lo voleva nessuno perché era un po’ grezzo? Poi, però, in campo era quello che calciava meglio di tutti»

Infine emerge anche un retroscena su Carlo Ancelotti: «E pensi che Carletto, per imparare il ruolo di regista, veniva all’allenamento due ore prima e provavamo le situazioni di gioco assieme ai ragazzi della Primavera. Questi sì che sono esempi! Oggi, al Milan, devono tornare a quelle regole, a quella filosofia».

 

Redazione MilanLive.it

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