CorSera – Cessione Milan, il retroscena sul ‘ribaltone’ cinese ad agosto

Bandiera cinese
Bandiera cinese a Pechino (©Getty Images)

MILAN NEWS – Un intrigo internazionale quello che entro fine anno porterà il Milan ad essere un club di proprietà quasi interamente cinese. Mesi e mesi di trattative, indiscrezioni e rumors sull’asse Milano-Pechino che sembrano ancora non essere terminati, come da tradizione quando si affrontano transazioni finanziarie così costose ed imponenti.

Intanto oggi il Corriere della Sera, nella sua edizione cartacea, ha pubblicato il retroscena estivo che riguarda proprio la composizione dell’attuale cordata asiatica che sta per acquisire il 99% circa delle quote Milan.

I primi a muoversi in direzione Milano sono stati Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, i due advisor protagonisti per mesi della trattative. Alcune importanti aziende cinesi, pronte ad investire nel calcio europeo, si sono rivolte a loro per definire l’accordo con Fininvest. Tutto sembrava viaggiare verso una trattativa ben definita, quando Yonghong Li, leader di Sino-Europe Sports, ha provato ad inserirsi all’interno dell’affare e della cordata, sentendosi però rispondere che tale ingresso necessitava il pagamento di varie commissioni.

Da quel momento è nata la rottura tra le parti: Li si è distaccato dai movimenti di Gancikoff, che sarebbe dovuto diventare il referente principale dei cinesi e dunque nuovo amministratore delegato Milan; l’imprenditore cinese ha di fatto organizzato una nuova cordata col suo braccio destro Han Li e inviato una nuova proposta a Fininvest: l’acquisizione di quasi tutto il pacchetto rossonero. Questa nuova e intrigante offerta ha disgregato le resistenze del primo consorzio, battuto anche sul tempo dalla presentazione dei 100 milioni di euro di caparra investiti da Li, il quale, ricevuto l’ok da Berlusconi e soci, ha scelto successivamente l’italiano Marco Fassone come dirigente principe dell’operazione Milan.

 

Redazione MilanLive.it

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