Papà Donnarumma: “Gigio al Milan, ecco come andò. Esordio indimenticabile”

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma (©Getty Images)

MILAN NEWS – Chi meglio di un genitore conosce il proprio figlio? Il quotidiano La Stampa è andato a intervistare Alfonso Donnarumma, papà di Gianluigi. Tanti gli aneddoti interessanti raccontanti dal padre del talentuoso portiere rossonero.

Donnarumma senior ha ricordato chi furono i primi ad accorgersi del grande talento di Gigio quando era solamente un ragazzino: «Lo zio Enrico Alfano che purtroppo non c’è più e non ha avuto la fortuna di veder giocare né Antonio (fratello di Gianluigi, oggi all’Asteras Tripolis, ndr) né Gigio. L’allenatore della Scuola Calcio Napoli, Ernesto Ferrara, si arrabbiava con me: “Alfonso guida piano, non sai quanto vale tuo figlio, è un predestinato”».

A 14 anni, nonostante le richieste di Inter e Juventus, Gigio è approdato al Milan e papà Donnarumma racconta come andarono le cose allora: «L’ha fatto per stare insieme al fratello Antonio che giocava nel settore giovanile e perché da piccolo quella era la sua maglia preferita. Anch’io ho sempre tifato Milan, il primo motorino l’ho dipinto di rossonero, mia moglie invece tifa Napoli».

Il 25 ottobre Gianluigi ha esordito a soli 16 anni da titolare in Milan-Sassuolo a San Siro. Il signor Alfonso ricorda la chiamata del figlio per annunciare che avrebbe giocato titolare in Prima Squadra: «Un anno e quattro mesi fa Gigio ci chiama: papà, mamma, domani gioco, venite a vedermi? Ci sembrava uno scherzo. A 16 anni, in serie A contro il  Sassuolo. Non capivamo niente, solo che ci servivano dei biglietti per partire. Come abbiamo vissuto il debutto? Felici e con le lacrime agli occhi. È stato un momento indimenticabile». Gigio si è montato la testa per il successo? «Assolutamente no, è rimasto lo stesso».

Domani il piccolo-grande Donnarumma compirà 18 anni e questo è ciò che suo padre gli augura per il futuro: «Di godersi questa bella età, di ottenere i successi che si è prefissato e tanta salute. Noi cerchiamo di stargli vicino il più possibile. Ci fermiamo spesso a Milano, così non si sente solo. Sarà anche maggiorenne, ma per noi resta un bambino».

 

Redazione MilanLive.it

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