Bellinazzo: “Uefa, serve trasparenza. Il Milan non merita l’esclusione dalle Coppe”

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MILAN NEWS – Tra il 18 e il 20 giugno dovrebbe tenersi a Nyon l’audizione del caso UEFAMilan, con la sentenza definitiva della camera giudicante che sancirà o meno l’esclusione del club dalla prossima Europa League, tra le altre cose.

Per fare maggior chiarezza su tale situazione, i colleghi di Foxsports.it hanno intervistato il noto giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo, molto informato sui temi calcistico-finanziari. La situazione economica attuale del Milan – ha ribadito più volte in diverse sedi – non è tale da giustificare un’eventuale esclusione dalle competizioni europee, avendo la UEFA preso in considerazione dei parametri che però non hanno a che vedere con l’attuale normativa in materia di Fair Play Finanziario. Ed è proprio su questo tema che ci concentreremo principalmente nel riportare l’intervista.

Milan, Bellinazzo fa il punto su Fair Play Finanziario e Settlement Agreement

Anzitutto una premessa sui casi passati, in particolare dell’Inter nel 2015, e sulle problematiche recate dalla precedente gestione Fininvest: “Nel settlement agreement vengono valutati una serie di parametri. Il più semplice è quello legato al conto economico, cioè al fatto che un club può avere un deficit di massimo 30 milioni. Il Milan nel triennio considerato, che attiene alla gestione Fininvest, lo ha fatto di oltre 150, quindi va indubbiamente sanzionato. L’esclusione dalle coppe rappresenta però qualcosa di forte e non giustificato dalle attuali regole del Fair Play Finanziario, e cioè le regole con cui il Milan deve essere valutato. In passato, attenendosi ai parametri economici, si è passati sopra a situazioni più gravi: l’Inter, che ha avuto il settlement nel 2015, aveva un deficit più alto a quello che ha il Milan attualmente”. 

Ricordiamo che l’UEFA ha recentemente cambiato alcune regole sul Fair Play Finanziario, che sono entrate in vigore lo scorso 1 giugno, ma sulle quali il Milan non potrà essere giudicato in quanto il processo è iniziato prima: “Non si possono cambiare le regole mentre si sta svolgendo un processo, è incompatibile con qualsiasi principio giuridico a livello italiano ed europeo”.

Si parla della garanzia principale che ha al momento il Milan, ovvero il fondo statunitense Elliott: “Se non ci fosse stato Elliott il discorso cambiava, ma Elliott c’è e con lui la copertura economica. A meno che la UEFA non abbia riscontri che questa copertura non c’è, che le cose non stiano come ci sono state raccontate. Ma se le cose stanno così la commissione non deve fare riferimento genericamente all’indebitamento o alla continuità aziendale. Deve spiegare tutto, altrimenti manca di trasparenza. Perché un’azienda deve essere costretta a rinegoziare un tasso d’interesse peggiorativo tre mesi prima? Se le cose stanno così lo fa il 30 settembre, se il debito scade a ottobre, per pagare meno interessi. Rientra nella libertà d’impresa”.

Chiusura con una frecciatina all’UEFA, che si gioca la credibilità con la vicenda Milan. Queste le parole di Bellinazzo: “L’UEFA sta andando oltre quelli che sono i suoi parametri causando un danno all’AC Milan e al calcio italiano. Se poi ha elementi per sostenere che Li è un truffatore, che il rapporto con Elliott è poco chiaro al punto da non garantire continuità aziendale allora è giusta l’esclusione, ma lo dica in maniera esplicita. Dove a suo tempo non sono arrivate le autorità italiane arrivino quelle europee, ma lo dicano chiaramente e non facendo riferimento a parametri che non giustificano questi provvedimenti”.

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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