Pato: “Milan, tornerei volentieri. Ecco il problema di Paquetá” 

Milan, parla Alexandre Pato. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il brasiliano apre a un clamoroso ritorno e commenta tutte le ultime vicende in casa Diavolo

Alexandre Pato (©Getty Images)

Milan, intervista ad Alexandre Pato. L’ex attaccante milanista, attualmente in forza al São Paulo, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Anch’egli momentaneamente fermo per l’emergenza coronavirus, l’attaccante si è pronunciato tra presente e passato rossonero.

Pato tra coronavirus e Milan

Anche in Brasile si è nel pieno dell’incubo Covid-19. E lui lo ha sfiorato in prima persona: “Certe cose si vedevano solo alla tv. Poi arrivano anche da te e dici “cavolo, il mondo si è fermato davvero”. E’ qualcosa che spaventa molto e ti lascia grandi interrogativi sui prossimi anni: nulla sarà come prima. E c’è stato anche un frangente in cui ho avuto davvero paura: nei primissimi giorni in cui il virus iniziava a espandersi ho avuto un po’ di febbre. Sono corso immediatamente in ospedale, terrorizzato, e mi hanno fatto il test che per fortuna è risultato negativo”.

Capitolo Milan. A sette anni da quella splendida avventura, il legamene di Pato col rossonero resta forte: “Seguo molto il Milan. Quando riesco guardo qualche partita, altrimenti mi documento: se sbirciaste i miei collegamenti sul web, vedreste una lista lunga così di accessi a Gazzetta.it sulla pagina del Diavolo. Sono dispiaciuto di vederlo ormai da un po’ in condizioni così critiche, ma vedo anche che la proprietà sta provando a ripartire e quindi i tifosi devono avere fiducia”.

L’addio di Boban e la crisi di Paquetá

Pato commenta invece così l’addio di Zvonimir Boban: “Penso sia entrato con la testa di aiutare e ci ha sempre provato. Poi, se non gliel’hanno lasciato fare… Cose strane”. E si augura che Paolo Maldini non sia destinato a seguirlo: “La società deve lasciarlo lavorare, conosce la testa dei giocatori, sa cosa significa questo club ed è in grado di riportarlo in alto. Mi auguro possa avere una strada lunga in rossonero. La proprietà deve puntare su persone così e dargli la tranquillità di poter fare il loro lavoro”.

Maldini con cui Pato è tutt’ora in contatto: “Ci ho giocato insieme e so cosa può dare al Milan. Da compagno mi ha dato consigli e aiutato, una volta ci siamo anche scontrati, lui è un personaggio molto schietto. Ci sentiamo regolarmente, l’ultima volta è stato due settimane fa”. E quando gli si chiede del suo più grande rimpianto rossonero, la risposta è la seguente: “Un infortunio piccolo alla fine è diventato una cosa grossissima. Ho perso fiducia, mi sono sentito un po’ solo perché mi han dato delle colpe che non avevo”.

Cosa succede invece a Lucas Paquetá? Pato prova a rispondersi così: “Per giocare in un club come il Milan devi essere molto preparato con la testa. Devi avere persone dietro che ti curano e il club che ti sta vicino. Lucas deve solo concentrarsi sul campo, lasciando fuori le altre cose. È un grande talento e un bravo ragazzo”. E dipendesse da lui, gli farebbe compagnia volentieri: “Mi piacerebbe tornare in Europa. Dai, faccio bene quest’anno, vinco la Libertadores e poi torno. Al Milan sarebbe davvero bello”.

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