Correa: “Inter non inferiore al Milan, niente paura. Ibra non stupisce”

Correa è molto carico per il derby Milan-Inter: ha già fatto gol ai rossoneri.

Tra i giocatori ai quali il Milan dovrà prestare attenzione domenica sera c’è sicuramente Joaquin Correa. L’attaccante dell’Inter ha già segnato 5 gol nelle 9 partite disputate contro la squadra rossonera.

Correa Joaquin
Joaquin Correa (©LaPresse)

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’argentino ha così parlato dell’importanza del derby di San Siro: «Siamo ancora a inizio stagione, ma di sicuro senti nell’aria che questa è una partita speciale, una di quelle che possono cambiare una stagione. I tifosi nerazzurri ci chiedono una grande gioia e noi vogliamo dargliela. Con una vittoria può cambiare tutto, sarebbe un messaggio, significherebbe che possiamo ancora essere protagonisti».

Verso Milan-Inter: le parole di Joaquin Correa

Finora il Milan è andato meglio dell’Inter in campionato. Correa spiega il motivo: «Semplicemente non hanno mai sbagliato, quindi bravi loro. Noi qua e là abbiamo commesso degli errori e qualche episodio non è girato bene, così abbiamo perso qualche punto pesante. Comunque, non ci possiamo lamentare perché stiamo facendo un buon campionato. E adesso è proprio il momento di far vedere la qualità di una rosa di altissimo livello. Di sicuro nessuno di noi si sente inferiore al Milan per il fatto di essere a -7 punti. La mentalità è da grande squadra, quindi affrontiamo il derby senza paura».

Ironicamente gli viene chiesto se il Diavolo gli stia antipatico, dato che gli ha fatto spesso gol. Lui risponde così: «No, ma sono molto legato al gol segnato nella semifinale di Coppa Italia 2019 con cui abbiamo passato il turno anche perché alla fine abbiamo portato a casa pure il trofeo. Un’altra volta ho segnato un gol al 94esimo: sono state tutte reti importanti, ma voglio segnarne altre ancora».

Correa esprime anche la sua stima nei confronti di Zlatan Ibrahimovic, che a 40 anni fa ancora gol ed è decisivo: «Zlatan lo seguivo già da piccolo quando era all’Inter, ma non sono stupito che faccia la differenza. Ora i giocatori durano di più, si curano e grazie a questo lavoro Ibra resta ancora un grande».

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