Milan, i migliori e i peggiori acquisti di sempre nel mercato di gennaio

Una panoramica sugli acquisti del mercato invernale del Milan, che negli ultimi anni ha azzeccato diverse operazioni, mentre altre sono dimenticabili…

Tra pochissime ore il mercato di gennaio, tanto atteso da molti, aprirà i battenti. Una grande opportunità per diversi club italiani di rinforzare e migliorare le rispettive rose.

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Zlatan Ibrahimovic (©LaPresse)

Anche il Milan dovrà fare finalmente sul serio. La squadra di Stefano Pioli ha bisogno di almeno un paio di innesti e Paolo Maldini ha già fatto sapere che il club resterà vigile, in attesa di occasioni da non perdere. Storicamente i rossoneri si sono sempre mossi concretamente nel cosiddetto mercato di riparazione.

La redazione di MilanLive.it ha voluto fare un excursus sugli acquisti effettuati in passato durante la sessione invernale. Un mercato sempre molto particolare, che ha portato sia colpi grandiosi e azzeccati, sia flop certamente dimenticabili.


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Diversi gli acquisti di ottimo rango azzeccati dal Milan a gennaio. Uno dei primi da ricordare risale al 1998, quando Adriano Galliani strappò ai rivali dell’Inter l’attaccante Maurizio Ganz. Un arrivo che lasciò interdetti i tifosi rossoneri, ma il bomber friulano risulterà determinante nella corsa allo Scudetto 98-99 con Zaccheroni in panchina.

Nel 1999 il Milan si assicurò le prestazioni del giovane portiere Dida, allora solo una promessa del Cruzeiro. Nel 2001 fu la volta di Kaka Kaladze, difensore tuttofare georgiano. Entrambi sarebbero divenuti elementi centrali nel Milan di Carlo Ancelotti, vincitore di due Champions League ed uno Scudetto negli anni a seguire.

Nel 2007 la squadra rossonera, futura trionfatrice in Champions ad Atene, arricchì la rosa con due colpacci invernali. Arrivò Massimo Oddo dalla Lazio per donare maggiore sicurezza alla fascia destra. Ma soprattutto Ronaldo, il Fenomeno, pazza idea di Galliani dal Real Madrid. 20 presenze e 9 reti nelle due stagioni del campione brasiliano col numero 99 sulle spalle.

Ronaldo e Berlusconi
Ronaldo e Berlusconi (©LaPresse)

Nei due inverni successivi (2008 e 2009) il Milan agì con colpi di lusso e prospettiva. Arrivarono i brasiliani Alexandre Pato e Thiago Silva, ingaggiati come prospetti futuri che avrebbero effettivamente regalato lustro e qualità al Milan. Più mediatico ma ugualmente apprezzato l’arrivo di David Beckham da Los Angeles, una vera e propria star apprezzata sia dai tifosi uomini che dalle donne (per ovvie ragioni).

Azzeccatissimi nel gennaio 2011 gli arrivi di Antonio Cassano, Mark van Bommel ed Urby Emanuelson. Tutti ingaggi utili per arrivare a trionfare nel campionato in corso, in quello che ad oggi resta l’ultimo successo tricolore del Milan. Così come nel 2013 l’investimento Mario Balotelli (circa 20 milioni di euro dal City) aiutò il Milan di Allegri ad ottenere una qualificazione in Champions in extremis.

Mario Balotelli

In tempi più recenti vanno ricordati i 6 mesi brillanti di Gerard Deulofeu, dal gennaio al maggio 2017. Lo spagnolo, preso in prestito dall’Everton, risultò un elemento eccellente. Ma il Milan decise di non riscattarlo nonostante le 4 reti ed i 5 assist. Brillante la sessione di gennaio 2020: nel pre-Covid l’attuale d.t. Maldini si esibì riportando a Milanello Zlatan Ibrahimovic, elemento decisivo per la risalita rossonera. Ma anche colpi sorprendenti come Simon Kjaer in difesa e Alexis Saelemaekers a centrocampo.

Infine l’ultimo colpo degno di nota risale ad un anno fa. Il Milan, bisognoso di un difensore centrale, trova l’accordo con Fikayo Tomori in prestito dal Chelsea. Il classe ’97 ad oggi è uno dei difensori migliori del calcio europeo, riscattato a giugno scorso per 28 milioni di euro.

Milan,dal ‘desaparecido’ Amoroso a Mandzukic: i peggiori acquisti di gennaio

Diversi purtroppo anche i buchi nell’acqua delle varie dirigenze rossonere nelle sessioni invernali del passato. Tra fine anni ’90 ed inizio 2000 il Milan si esibì in ingaggi costosi ma allo stesso tempo dimenticabili: gente come Maniero, Taribo West, Pablo Garcia, José Mari o Coloccini, tutti acquisti onerosi ma mai incisivi.

Uno dei maggiori flop fu Marcio Amoroso. Straordinario attaccante brasiliano con le maglie di Parma e Udinese, fu voluto fortemente da Galliani nel gennaio 2006. A 32 anni riuscì a collezionare 4 presenze ed una sola rete su rigore alla Roma. Nonostante i 18 mesi di contratto venne ceduto nuovamente in Brasile a fine stagione.

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Marcio Amoroso (Getty Images)

Nel 2010 il Milan prelevò Amantino Mancini, scarto dell’Inter di Mourinho. Ma risultò praticamente impalpabile oltre che visibilmente fuori forma. Un flop come Nicola Legrottaglie nel 2011, difensore fermato subito da un violento infortunio, o Maxi Lopez nel 2012 a cui non riuscì la replica dell’ottima esperienza a Catania.

Tra il 2014 ed il 2015 il mercato di gennaio del Milan risultò una fiera degli orrori. Il primo anno giunsero calciatori come Rami, Essien e Honda, tutti (tranne il giapponese) scartati in breve tempo nonostante l’importante nomea. Dodici mesi dopo Galliani realizzò forse i colpi peggiori della sua carriera rossonera. Arrivarono assieme Antonelli, Paletta, Bocchetti, Cerci, Suso e Destro. Un fiasco totale, a parte l’esterno spagnolo che per un paio di stagioni fu anche titolare del Milan come ala destra.

Fanno ancora male al bilancio del Milan i quasi 70 milioni di euro spesi dall’ex d.g. Leonardo nel gennaio 2019 per portare a Milanello l’attaccante Krzysztof Piatek e il talento brasiliano Lucas Paquetà. Dopo un inizio promettente, entrambi si sono letteralmente spenti, risultando tra i colpi più costosi ed inutili degli ultimi anni.

Krzysztof Piatek Lucas Paquetà
Krzysztof Piatek e Lucas Paquetà (Foto AC Milan)

Chiudiamo con un altro flop, meno costoso ma comunque deludente. Mario Mandzukic, ex stella di Juve e Bayern Monaco, ingaggiato a costo zero nel gennaio 2021. Doveva essere l’arma in più per lo Scudetto, risultò invece un attaccante ormai pronto al ritiro definitivo. Da apprezzare però la rinuncia spontanea ad un mese di stipendio per via dei ripetuti infortuni.

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