Incognita Ibra: tre strade per il futuro

Zlatan Ibrahimovic sfoglia la margherita: ecco cosa può fare da grande lo svedese. Il futuro dello svedese resta davvero tutto da scrivere

Il futuro di Zlatan Ibrahimovic è tutto da scrivere. L’attaccante svedese è tornato a disposizione di Stefano Pioli nelle ultime due sfide, contro la Lazio e la Fiorentina, risultando decisivo.

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic (©LaPresse)

Con il suo ingresso in campo, il Milan ha trovato la via della rete: il gol di Tonali porta la sua firma, con l’assist di testa ma anche in quello di Leao c’è tanto di Ibrahimovic. Il pressing dello svedese su Terracciano ha certamente influenzato il portiere, che ha poi sbagliato il passaggio.

Ibra continua a lottare giornalmente con gli acciacchi, che non gli permettono di allenarsi come vorrebbe. Lo svedese lavora più di altri, tra palestra e campo, per essere a disposizione la domenica. Come dicevamo, il suo futuro resta tutto da scrivere: il Milan ha lasciato le porte aperte, sarà lo stesso Ibra a decidere cosa fare da grande. Un accordo si troverà se il corpo gli dirà di andare avanti.

I troppi stop in questo 2022 hanno spinto Ibra a rimandare ogni decisione al termine della stagione. La voglia di trionfare con i colori rossoneri addosso è davvero tanta per poter pensare ad altro.

Alternative

Ibrahimovic, qualora decidesse di appendere gli scarpini al chiodo non se ne starebbe con le mani in mano. Le opportunità nel mondo del calcio non mancano. Anche stamani arrivano conferme in merito ad un possibile futuro nell’agenzia di Raiola. Lo scrive Tuttosport, che sottolinea come One sia adesso gestita dal cugino di Mino, Enzo, da Rafaela Pimenta e Vittorio Rigo.

Ibra potrebbe essere il rappresentante dell’agenzia. L’elemento capace di attrarre a se nuovi calciatori, o di trattenerli, se ce ne fosse bisogno. Ma l’opportunità Milan esiste anche senza dover indossare gli scarpini al chiodo: lo svedese, infatti, potrebbe rimanere in rossonero, vestendo i panni del dirigente, affiancando così Paolo Maldini e Frederic Massara.

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