Calabria racconta: “Maldini c’è sempre. E quel saluto con Theo…”

Calabria intervistato da AS in vista del derby Milan-Inter di Champions: diversi i temi affrontati dal capitano rossonero.

Chi può di un capitano che è cresciuto nel Milan può sentire il derby contro l’Inter? Davide Calabria spera di riuscire a trascinare i compagni verso la vittoria.

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Davide Calabria si racconta in vista di Milan-Inter (LaPresse) – MilanLive.it

Domani sera a San Siro va in scena l’andata della semifinale di Champions League e a Milano si respira un’aria particolare in questi giorni. Già vent’anni fa le due squadre si sfidarono nella stessa circostanza e c’è grande voglia di prevalere. Raggiungere la finale di Istanbul sarebbe un grandissimo traguardo. Il Diavolo in Turchia ha perso nel 2005 contro il Liverpool, quindi potrebbe prendersi una rivincita.

Davide Calabria su derby, Leao, Diaz, Theo e altro

Calabria ha concesso una bella intervista a Mirko Calemme per AS e ha così parlato del suo percorso in rossonero: “Ho realizzato i miei sogni, ma ho ancora qualche trofeo da vincere. Ho lavorato con Inzaghi nelle giovanili e ho solo bei ricordi di lui. Mihajlovic mi ha voluto in squadra dopo la preseason, non dimenticherò mai che gli devo molto“.

Indossare la fascia da capitano lo rende molto fiero: “Essere il capitano di uno dei migliori club del mondo, essendo cresciuto nella famiglia Milan, è qualcosa di troppo grande. Il sogno della mia vita“.

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Davide Calabria si racconta in vista di Milan-Inter (LaPresse) – MilanLive.it

Ha anche una leggenda come Paolo Maldini con cui potersi confrontare: “Da piccolo giocavo con suo figlio e non avevo coraggio di avvicinarmi a Paolo. Adesso abbiamo un rapporto molto sincero, sai che se hai bisogno di qualcosa lui c’è“.

Davide è contento della crescita del progetto sportivo del Milan: “Abbiamo vissuto delle difficoltà, ma gli alti e bassi ti fanno crescere. Un ambiente come il Milan le responsabilità pesano di più. Adesso la società è sana, sono arrivati giocatori importanti e con loro i risultati. Continueremo a crescere“.

Il terzino rossonero è sicuro che il Milan continuerà a crescere, ha fiducia nel progetto della società. Adesso, però, è il momento di concentrarsi sulla semifinale di Champions League: “La Champions è la competizione più importante. Dobbiamo considerarla come un punto di partenza e consolidarci, disputandola ogni anno. Inter? Ogni derby porta una pressione enorme e giocarlo in Europa è un’occasione unica. È qualcosa che va oltre il calcio, quello che amo è che c’è rivalità e allo stesso tempo tanto rispetto. Non vedo l’ora di viverlo“.

La squadra di Stefano Pioli ha subito solo un gol nelle ultime sei partite in Champions League. Calabria prova a motivare questa statistica: “Studiamo molto le qualità degli avversari e cerchiamo di applicarci alla perfezione. Stavamo bene fisicamente e mentalmente, è stato un grande vantaggio. Kvara? Abbiamo preparato bene come fermarlo a livello di squadra, chiudendo ogni spazio. Nell’uno contro uno è formidabile, ce ne sono pochi come lui. È stato bello e stimolante affrontarlo“.

In seguito il capitano rossonero ha parlato di Rafael Leao e della sua qualità principale: “Ha un cambio di velocità naturale che è impossibile fermare. Se parte, puoi solo sperare che sbagli. Ha un potenziale enorme“.

Davide ha elogiato pure Brahim Diaz: “Il suo talento si è visto appena è arrivato. Sa collegare il gioco tra le linee e ci aiuta tanto. Abbiamo un ottimo rapporto, dentro e fuori dal campo“.

A Calabria è stato chiesto anche di Theo Hernandez, altro giocatore importantissimo per il gruppo: “Un altro bravo ragazzo. Con lui ho un saluto prima dell’inizio delle partite. Non siamo superstiziosi, ma ormai è una routine. Ha una potenza di corsa quasi unica. È uno dei migliori terzini al mondo e penso che non abbia ancora realizzato il suo potenziale“.

Ha provato anche a spiegare perché Milan e Inter abbiano avuto tanti alti e bassi in campionato: “La Champions ti toglie tante energie e se non hai tutti i giocatori a disposizione il logoramento fisico è enorme. Anche noi giocatori abbiamo le nostre responsabilità. Dobbiamo giocare i match di campionato come se fossero quelli di Champions“.

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