Conte, niente Milan: i motivi del “no” di Cardinale

Ecco perché Gerry Cardinale avrebbe escluso la candidatura di Antonio Conte per la panchina del Milan in vista della prossima stagione.

Nel mondo attuale, dominato dai social network e dalle interazioni a distanza, i tifosi del Milan hanno già ottenuto una vittoria non di poco conto. Ovvero l’aver convinto il club rossonero a depennare Julen Lopetegui dalla lista dei candidati per la panchina del Milan, nonostante lo spagnolo fosse in pole per prendere il posto di Pioli.

Conte, no di Cardinale al suo nome
Antonio Conte non sarà l’allenatore del Milan: i motivi (Lapresse) – Milanlive.it

Sembra proprio che Gerry Cardinale sia rimasto particolarmente colpito dalle proteste dei tifosi, tutt’altro che convinti dalle capacità di Lopetegui. Certo, un dietrofront dettato dalle polemiche via social appare piuttosto paradossale per un club così serio e prestigioso. Ma tant’è che il Milan si sta già indirizzando versi altri profili.

Uno dei nomi maggiormente appoggiati dal tifo milanista per rilanciare il club resta quello di Antonio Conte, probabilmente il tecnico di maggior spessore ed esperienza tra quelli accostati di recente. In questo caso però non basteranno le reazioni sui social per convincere Cardinale e soci a puntare sull’ex c.t. azzurro.

Richieste eccessive da Conte per il progetto sportivo

La redazione di Sportmediaset ha spiegato il motivo per cui Antonio Conte non siederà sulla panchina del Milan in vista della prossima stagione. Il nome del tecnico salentino certamente intriga dalle parti di Milanello, ma la decisione di Cardinale sembra irrevocabile per motivazioni specifiche.

Cardinale sceglierà il prossimo allenatore
Gerry Cardinale predilige tecnici per un progetto a lungo termine (Lapresse) – Milanlive.it

In sintesi Conte non sarebbe idoneo con il progetto tecnico e sportivo voluto da RedBird. L’idea di Cardinale è quella di puntare su un allenatore che non solo dia un’identità tattica ed un bel gioco al Milan, ma che sappia garantire crescita costante, lavoro sui giovani ed un progetto a medio-lungo termine.

La mentalità di Conte è molto differente. L’ex Juve e Inter è il prototipo del mister che vuole tutto e subito, vincere nell’immediato e puntare su diversi ‘instant player’ piuttosto che valorizzare i talenti di prospettiva. Questo presupporrebbe investimenti immediati e costosi da parte della società per accontentare un tecnico che più volte in passato ha criticato la sua proprietà per un mercato insoddisfacente.

Poco aziendalista dunque Conte; una caratteristica che non ha convinto affatto Cardinale ed i suoi dirigenti, i quali hanno subito depennato la sua candidatura dalla lista dei papabili sostituti di Pioli. Una notizia che non convince i tifosi più esigenti, ma stavolta dovranno mettersi l’anima in pace.

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